Di Tino La Vecchia

Dopo la brillante vittoria di Castellammare di Stabia, la seconda consecutiva in trasferta, il Catania ritorna al Massimino, dove, dopo aver battuto il Palermo per 2-0, ha perso tre gare consecutive, rispettivamente contro Monopoli, Catanzaro e Picerno. Al cospetto dei rossazzurri la Virtus Francavilla, la squadra più in forma del campionato, che dopo aver perso a Foggia ha messo assieme ben 20 punti, frutto di 6 vittorie e 2 pareggi. Nessuna squadra è riuscita a fare meglio nelle ultime 8 gare. Per aver un’idea più concreta basti dire che, prima di questa giornata di campionato, nelle ultime 8 gare in testa c’era la Virtus Francavilla con 20 punti, seguita da Catanzaro e Latina con 17 e da Bari con 15 e Avellino con 14. Per il Catania nelle ultime 8 gare 9 punti, tutti fuori casa con 2 vittorie e 3 pareggi , mentre al Massimino3 sconfitte su 3.

Ma visto che la Virtus Francavilla questi 20 punti li ha ottenuti vincendo 5 gare su 5 in casa e vincendo solo sul campo della cenerentola Vibonese e poi con due 0-0 esterni la statistica dice in maniera chiara che al Massiminonon vincerà.

Statistica a parte, la Virtus Francavilla, che rappresenta un centro di 35.000 in provincia di Brindisi, per intenderci poco più della metà della nostra Acireale, si trova al terzo posto con 47 punti a 6-7 punti dai Play off aritmetici.

Sulla classifica del Catania la nuova penalizzazione, come temevano i tifosi e come speravano “i gufi”, non ha avuto nessun effetto dannoso. Alla vigilia di Castellammare in tanti avrebbero messo la firma per un pareggio contro le Vespe. Ebbene, vincendo, il Catania è come se avesse pareggiato e non ricevuto la nuova penalizzazione. Ma la vittoria ha corroborato il morale dei giocatori.

Baldini, graziato dall’ingiusta squalifica, ha schierato il suo 4-3-3 confermando la squadra che ha dominato la gara di Castellammare con Sala in porta, Monteagudo e Lorenzini centrali, Pinto e Albertini esterni bassi, centrocampo a tre con Cataldi, Rosaia e Simonetti e tridente offensivo composto da Luca Moro al centro e Greco e Biondi ali lati. Panchina sempre di qualità. La Virtus Francavilla, che cercava di sfatare la maledizione del Massimino, dove aveva perso sei gare su sei, adesso diventate sette, ha nel trentaduenne Pasquale Maiorino, con una buona militanza in serie B, il maggiore elemento di spicco. Ma la Virtus è squadra compatta che si chiude molto bene, seconda difesa del campionato con 20 reti subite, solo il Catanzaro con 16 ha fatto meglio.

Gli ospiti cercano di rischiare poco, visto che la prestigiosa meta spareggi promozione è ormai vicinissima. Nessuna sorpresa quindi, nonostante una prima frazione molto vivace, dominata dal Catania, che si vada al riposo sullo 0-0. In verità la gara avrebbe potuto sbloccarsi già al 13’ se l’arbitro avesse concesso il rigore per una girata di Moro smorzata in area di rigore dal braccio di un giocatore ospite o il colpo di testa di Simonetti su invito del solito Greco avesse colto il bersaglio.

Lo scorso torneo la Virtus Francavilla fu sconfitta al Massiminoda un rigore di Dall’Oglio, stavolta il rigore non c’è stato. Il Catania, però ha vinto lo stesso, grazie a una rete di Biondi al 56’ abile a sfruttare al massimo un’accelerazione del nuovo entrato Russini. Deludente la reazione della Virtus, tanto da chiedersi ma quale delle due squadre occupa il terzo posto?

Vittoria più che meritata con i rossazzurri padroni del campo che hanno messo sotto gli ospiti per tutta la gara per possesso palla e dominio territoriale. Certo se la Virtus Francavilla di Taurino vista al Massiminoè questa c’è da chiedersi come mai si trovi così in alto in classifica.

Ma che paura poteva avere il Catania dei Play out quando senza la penalizzazione di 4 punti sarebbe stato in piena lotta per i Play off? Adesso entrarci diventa difficile, anche se la Turris, battuta a Palermo 5-0 e, come ipotizzato da chi scrive, alla quinta sconfitta consecutiva, sta mostrando un incredibile crollo. Peccato per la sconfitta interna subita in casa dal Picerno, sempre più sorprendente.

Adesso basta battere la Paganese al Massimino, al 16° posto con 26 punti, per salire in classifica a quota 36 e chiudere definitivamente il discorso salvezza, visto che con undici gare alla fine del torneo nessuna squadra di quelle che stanno sotto dovrebbe superare i 38 punti.

Vincere per vendicare la sconfitta assurda dell’andata sul campo della Paganese e per continuare a sognare, in attesa che si realizzi il sogno più bello e tutto non si trasformi in un incubo.

Foto di C. Sciuto