Di Tino La Vecchia

L’insolita ondata di gelo che si è abbattuta sull’Italia non ha risparmiato la citta di Catania, ma al Massimino, a dispetto della temperatura, non c’è un clima gelido. Dopo le continue sofferenze , nei tifosi rossazzurri si è aperta la porta della speranza, ma ormai mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più. Grazie ai curatori fallimentari, che hanno sapientemente allungato il brodo, ma con una cancellazione del Catania nessuno avrebbe più avuto una lira e l’intervento dell’imprenditore romano Benedetto Mancini, che ha versato in anticipo una somma consistente per allungare la gestione provvisorio e consentire al Catania di completare il campionato, i rossazzurri hanno potuto ospitare il Campobasso.

Lode all’allenatore Baldini, ai calciatori che hanno dimostrato un’alta professionalità, che non tutti i calciatori che in passato hanno vestito i gloriosi colori rossazzurri hanno avuto, a Maurizio Pellegrino e allo staff tecnico.

Il Catania è sceso in campo con la consapevolezza che, nonostante la pesante penalizzazione di 4 punti in classifica, battendo il Campobasso, raggiungendo quota 42 e con una gara da recuperare, avrebbe potuto appaiare in classifica la Juve Stabia, rigenerata dal ritorno di Novellino in panchina, impegnata sul campo della capolista Bari. Ma la gara col Campobasso, già alla vigilia, si presentava come difficile e insidiosa, vuoi per la forza esterna dei Molisani, dopo Bari, Catanzaro e Avellino, quarta squadra per punti conquistati fuori casa, ben 21, adesso diventati 22, sia per il rendimento interno del Catania, prima di questa gara 13° con 22 punti e, soprattutto per la presunta assenza contemporanea del capocannoniere del campionato Luca Moro, autore di una tripletta nel pirotecnico 4-4 di Campobasso e del suo sostituto Sipos, croce e delizia nella gara esterna con la Vibonese, anzi delizia e croce, in quanto ha sbloccato dopo poco più di un minuto la gara e poi, nella ripresa, si è fatto espellere per un fallo stupido e immotivato.

Da parte sua il Campobasso con l’ex rossazzurro Liguori, baciato dalla fortuna, visto che proveniva da ben 6 reti nelle ultime 2 gare  e mezzo disputate, avendo segnato anche nella gara interna che il Campobasso dovrà completare contro la Turris, affiancato dall’altro ex rossazzurro Rossetti, nonostante la grave assenza di Emmausso, aveva tutto per non essere sottovalutato e affrontato col massimo rispetto. Insomma, dopo la sconfitta interna del Messina contro il Catanzaro per 3-2, la terza consecutiva, con il Catania a quota 39 e una gara in meno e il Campobasso di Mirko Cudini, a quota 36 con due gare da recuperare, più che uno scontro salvezza la gara del Massiminosi presentava come una gara per i Play off, almeno per il Catania, visto che i Play off non rappresentano un obiettivo per i Molisani, matricola proveniente dalla serie D, non dimentichiamolo. Tutte cose che il tecnico Francesco Baldini sapeva benissimo. Pertanto per cercare di incamerare i preziosi 3 punti e ovviare alle pesanti assenze degli squalificati Pinto e Simonetti, a sorpresa, scendeva in campo Luca Moro, che non risultava nemmeno fra i 22 convocati. Il tecnico rossazzurro ha presentato inizialmente Sala in porta, Albertini  e Zanchi sulle fasce, Lorenzini e Monteagudo sulle fasce, Rosaia, Cataldi e Greco a centrocampo e fin qui nulla di male, visto che Zanchi è valido almeno quanto Pinto, ma l’attacco senza leggero. Senza Luca Moro, composto da Biondi, Russotto e Russini poteva destare qualche perplessità. Ma a pensarci bene il trio d’attacco alla sarebbe stato composto da tre elementi di spiccate qualità tecniche per la serie C, che, se in giornata sono capaci di far davvero male.

Il Catania partiva subito bene e al 4’ andava in vantaggio con il sempre più convincente Russini  che, approfittando di un errore in fase di disimpegno del Campobasso, operava una volata, entrava in area e con un preciso rasoterra superava il portiere ospite Raccichini. Sembrava il preludio alla vittoria, ma la gara restava aperta, con l’ex Rossetti che all’11’andava vicino al pareggio, e col Catania che pur, dominando, purtroppo, non riusciva a chiuderla. Il Catania andava a riposo con lo striminzito vantaggio di 1-0 e il Campobasso, al 51’ lo puniva con il capitano Bontà che, dopo un’azione insistita, con rimpalli fortunosi e una traversa, si trovava tutto solo in area e freddava Sala. O primi cambi operati da Baldini al 62’ che mandava Russotto in campo al posto del debilitato e a corto di fiato Moro e Provenzano per Cataldi non sortivano gli effetti sperati, nemmeno quando il Campobasso restava in inferiorità numerica per l’espulsione di Pace al 76’ per un’entrata “assassina” su Albertini. Il pallone della vittoria arrivava sui piedi di Russotto al 86’, purtroppo l’attaccante, da due passi, non riusciva a sfruttare un cross di Albertini. Peccato! Finiva 1-1.

Con la Juve Stabia sconfitta, come previsto a Bari e il Catania aggancia a quota 40 il Picerno, ma fallisce l’aggancio alla Juve Stabia. Per intanto, il Catania è ad appena 2 punti dalla quota della sicura salvezza, per l’aggancio alla Juve Stabia c’è ancora tempo, anche se fari punti nella difficile trasferta di Foggia non sarà facile.