Gli effetti dello tsunami chiamato pandemia non si sono ancora placati, e se pur depotenziati a livello di restrizione grazie ai nuovi provvedimenti, per alcuni settori, come ad esempio il mondo del teatro, persistono non pochi problemi. Per saperne di più “sullo stato dell’arte” di un settore ancora in piena crisi, abbiamo incontrato Mara Di Maura, attrice e autrice catanese fondatrice nel 2012 della Sala Teatro Ridotto di Catania, per porgli alcune domande sull’attuale situazione dell’immaginifica arte della recitazione.

Mara, dopo due anni di stop and go la prossima stagione 2022/2023 sarà finalmente quella della definitiva ripartenza?

“Noi attori, che viviamo di teatro, abbiamo un solo desiderio: rispondere sì! a questa domanda dopo anni di divieti draconiani. Eppure, nonostante la paura io avverto nell’aria un grande desiderio, soprattutto da parte del pubblico, di tornare nelle sale poiché anche trascorrere una serata a teatro rappresenta per le persone un ritorno alla normalità. Questa voglia mi infonde la giusta forza per affrontare una nuova sfida come quella di ricominciare come fosse l’ennesimo anno zero”.

Pensi che sarà complicato per chi, come dici tu, vive di teatro riconquistare il proprio pubblico che ancora teme un possibile rigurgito della pandemia?

“Non m’illudo che non ci saranno difficoltà legate a possibili aumenti di casi e a varianti, tuttavia credo fermamente che sia giunto il momento di ricominciare. Però sono certa che chi aveva l’abitudine di frequentare i teatri, continuerà a farlo poiché, a mio modesto parere, il timore scoraggia maggiormente chi in realtà non è mai stato troppo attratto dalla platea di un teatro o di una sala cinematografica anche prima dello scoppio della pandemia. Mi spaventano maggiormente eventuali, nuove, restrizioni che potrebbero sorgere dal punto di vista della limitazione dei posti a sedere perché questo, specie per sale molto piccole come la mia, potrebbe davvero rendere proibito il tutto, ma voglio essere ottimista, anzi, devo esserlo!”.

E la Sala Teatro Ridotto fondata da te nel 2012 come reagirà a quest’ennesimo tentativo di ripartenza?

“Spero al meglio provando a “recuperare” il pubblico dopo la “diaspora” post pandemia, nel tentativo di innescare una vera e propria rinascita dopo due anni segnati dallo spettro del Covid, virus che ha reso del tutto impossibile effettuare attività teatrali in luoghi, come la Sala Ridotta, che ha fatto della stretta interazione fra pubblico e attori il suo punto di forza. A tal proposito, sono previsti non pochi cambiamenti così, sempre sulla scia dell’ innovazione, dopo stagioni dedicate prevalentemente ai classici (Verga, Ionesco, Pirandello, Genet, Machiavelli, Cechov) metterò in scena un mio nuovo testo: “2191 Al di là del giardino”, uno spettacolo dalle atmosfere noir in cui il meccanismo narrativo parte da una misteriosa valigia abbandonata e un limite invalicabile da cui muove un viaggionella memoria alla ricerca di una verità nascostatra indizi sparsi e un numero che torna. Un thriller avvincente alla scoperta di un amore forse salvifico. Francesca Vita Nicosia, Ignazio Galeano, Domiziana Vinci e Miriam Daidone e il piccolo Guglielmo Calogero al suo debutto assoluto, saranno i “folli” che mi aiuteranno in questa ennesima ripartenza nella speranza che sia un ricominciare per tutti!

Mara, una lecita curiosità, ma una persona attiva come te come ha impiegato questi due anni di pandemia?

“Mi sono dedicata allo studio completando un secondo percorso universitario magistrale in Lettere -dopo il DAMS e l’Accademia di Belle Arti – ed ho effettuato delle docenze presso il Liceo coreutico, musicale ed artistico Angelo Musco di Catania e un corso PON come esperto in attività teatrali presso la scuola elementare di Santa Venerina. Ho completato la stesura di un romanzo in attesa di pubblicazione, pubblicazione che si somma alla precedente raccolta poetica e a due racconti oltre che diversi lavori teatrali. Inoltre, ho recentemente preso parte ad un film del regista Salvo Campisano nel ruolo della protagonista e la scorsa estate ho partecipato al videoclip del brano “Matri mia” del cantautore Gregorio Lui edito insieme al romanzo Ma’afir. Come vedi, nonostante i divieti e le limitazioni, di certo non ho aspettato la manna dal cielo, non fa per me!”.

Una strizzatina d’occhio, insieme al suo inconfondibile sorriso, è il saluto empatico di Mara Di Maura, un’attrice che di certo non basta nemmeno una pandemia per abbattere il suo spirito d’iniziativa, già pronta per una articolata ripartenza così come ci si augura possa ricominciare, in maniera risoluto, quell’intero mondo dove “tutto è finto ma nulla è falso”.