Si è svolto ieri sera, nell’amena cornice della “Corte di Palazzo degli Elefanti” il Concerto Omaggio a Sant’Agata in occasione del 896° anniversario della traslazione delle reliquie da Costantinopoli a Catania.

L’orchestra da Camera Catanese, diretta dal M° Fabio Raciti, ha eseguito musiche Sacre da Camera e Sinfoniche da Vivaldi a Bellini e Inni dedicati a Sant’Agata, deliziando un numeroso pubblico presente nonostante un’afa asfissiante che avrebbe consigliato altro.

Brani davvero toccanti e quasi tutti a tema, dallo Stans Beata Agatha composto da Paolo Cipolla (che alla fine del concerto ha spiegato  alcuni “retroscena” che hanno portato alla sua composizione), alla Sinfonia n. 49 di Haydn detta La Passione 4° movimento con atmosfere intensamente drammatiche, coinvolgenti, con un incalzante finale.

Non poteva di certo mancare il genio di Mozart con la sinfonia n. 40 k 550, una delle più ammirate e conosciute composizioni del compositore  austriaco, brano frequentemente eseguito in tutto il mondo in modo particolare il primo tempo Allegro molto. E ancora Mozart con l’esecuzione dell’ Alleluja Exsultate, jubilate (K 165 -K6 158a), in latino Esultate, giubilate, un mottetto composto a Milano nel 1773 per il castrato Venanzio Rauzzini, che interpretava il ruolo di Cecilio nella messa in scena dell’opera Lucio Silla al Teatro Regio Ducale di Milano. Nello specifico, grazie ad un post scriptum che Mozart scrisse alla sorella in calce ad una lettera del padre del 16 gennaio 1773[1], si sa che questo mottetto venne eseguito per la prima volta il 17 gennaio 1773 nel convento dei Teatini a Milano, che aveva sede presso la chiesa di Sant’Antonio Abate con Venanzio Rauzzini. Brano cantato dal soprano Polacco Dominika Zamara di cui l’indiscussa bravura, a Catania, abbiamo imparato ad apprezzarla da tempo. Eseguita anche una delicata aria in do maggiore, cantata dall’altrettanto brava soprano Angela Curiale, di Vivaldi dal Gloria il Domine Deus Rex Coelestis che con la concertazione con l’oboe dona a questa pagina una idilliaca atmosfera pastorale avvallata anche dal ritmico andamento “alla siciliana”. Mentre il Tenore Pietro Di Paola ha cantato “Pietà Signore di me dolente”, attribuito a Stradella ma probabilmente composto da Fétis per un successo del pezzo apprezzato per la sua toccante espressività. Appuntamento a Febbraio per un’attesa, dopo due anni di divieti, che cresce mese dopo mese.