Sparito il defibrillatore, da tempo alcuni hanno perso anche la dignità umana
Di Tino La Vecchia
Sembra essere tornati nell’immediato dopo guerra quando esisteva il mercato nero e per arrangiarsi e vivere, alcuni balordi rubavano anche i rubinetti delle fontane pubbliche per ricavare miserevoli spiccioli. Ma, nonostante le difficoltà economiche nelle quali versano le famiglie italiane, non dovrebbero più esistere gli estremi per compiere atti così miserabili come quello che si è verificato di recente in Piazza Spedini dove alcuni ignoti, lontani chilometri dal vivere civile, hanno rubato il defibrillatore, collocato in una teca posta fuori lo stadio Angelo Massimino.
Il furto costituisce un doppio oltraggio, in primo luogo perché priva di uno strumento che in casi di necessità salva delle vite umane, poi perché si tratta di un dono che il marito e le figlie della indimenticata giornalista Stefania Sberna hanno fatto alla città, utilizzando una raccolta fondi.
Insomma, della serie scusate animali se talvolta accostiamo degli uomini al vostro nome.
Più volte è stato detto che il calcio è metafora della vita, in questo caso lo è davvero in quanto la squadra in serie D rispecchia il momento triste che sta vivendo la città.
Tuttavia, abbiamo il dovere di non arrenderci e qualcuno di buona volontà (ma senza voler far polemica il Catania poteva e doveva essere salvato prima) ha espresso le intenzioni di riportare i colori rossazzurri nel calcio che conta.
Si punta al record degli abbonamenti per la serie D, stabilito dal Palermo, speriamo che l’amore dei tifosi sia tanto forte da prevalere sulle cocenti delusioni. In fin dei conti in serie D ci sono finiti anche Bari e Palermo e adesso, dopo alcuni anni di assestamento, conquistata la serie B, mirano alla massima categoria.
Penso allo scambio di opinioni avuto con un tifoso una decina di anni orsono il quale affermò che secondo lui era meglio un campionato di serie B al vertice che la solita salvezza stentata in serie A. Chissà cosa penserà adesso, forse sarà contento in quanto il campionato al vertice è inevitabile che il Catania lo faccia. Mah! Ognuno ha il proprio modo di vedere le cose e non possiamo obbligare gli altri a pensarla come noi.
Personalmente io ritengo che una serie D, con tutto il rispetto per chi ci gioca, valga davvero poco, soprattutto in Italia dove il livello tecnico e di qualità di gioco ha subito un progressivo declino. Speriamo che sia davvero un anno di transizione, in quanto nel calcio non c’è nulla di scontato. Rispetto agli altri gironi di serie D quello nel quale è inserito il Catania si avvierà più tardi, abbiamo atteso tanto, un altro poco di pazienza e fingeremo che le squadre avversarie hanno un nome diverso, dimenticheremo la categoria di appartenenza e forse svanirà il cumulo di veleni che i tifosi hanno dovuto inghiottire in anni che possono essere definiti allucinanti.
Proprio come il furto del defibrillatore dedicato a Stefania Sberna.
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