Nell’esordio serale al Massimino il Catania soffre più del dovuto contro il modesto San Luca e rimane in testa alla classifica, adesso non bisogna fermarsi e fare subito il vuoto.
Di Tino La Vecchia
Le disavventure che il calcio catanese ha vissuto negli ultimi anni sono servite soltanto a far scoprire a tanti tifosi rossazzurri l’esistenza di alcuni comuni italiani. Due anni fa, in una gara di Coppa Italia, il Catania venne battuto 2-1 al Massiminoed eliminato dallo sconosciuto Notaresco, una squadra che rappresenta un piccolo comune appartenente alla provincia abruzzese di Teramo. Adesso per l’esordio casalingo al Massimino,nell’anomalo campionato di serie D, davanti al Catania lo sconosciuto San Luca, che esprime il calcio di un piccolo comune di circa 3.400 abitanti appartenente alla città metropolitana di Reggio Calabria.
Sarebbe facile ironizzare dicendo che tanti quartieri di Catania sono molto più popolati dell’intero comune reggino dell’Aspromonte, ma la situazione è questa e bisogna accettarla.
Nello scorso campionato il San Luca arrivò al 13° posto ottenendo quella salvezza che costituiva il principale obiettivo. Il calendario non è stato benevolo con i calabresi poiché l’esordio casalingo ha riservato ai giallorossi di Francesco Cozza la Vibonese e adesso in trasferta il Catania, ovvero due delle principalibig del C campionato di serie D.
Il Catania, vittorioso a Ragusa per 2-0 nella prima gara del torneo ha chiaro l’obiettivo da raggiungere ed è sceso in campo concentrato e deciso a sbrigare in fretta la “pratica” San Luca, ma alla fine ha sudato più del dovuto per arrivare alla vittoria contro il modesto San Luca, al termine di una gara brutta e costellata da ripetuti falli.
Giovanni Ferraro, allenatore dei rossazzurri, per l’occasione in maglia e calzoncini bianchi con maniche con i tradizionali colori sociali, non presenta nessuna novità rispetto all’undici di partenza schierato a Ragusa, pertanto schiera il suo 4-3-3 con Bethers in porta, Rapisarda, Somma, Lorenzini e Castellini, Rizzo, Lodi e Vitale nel trio di centrocampo Chiarella, Sarao e De Luca nel tridente offensivo.
Primo tempo non esaltante che ha avuto il principale protagonista in Marco Chiarella.
Il San Luca cerca di tenere lontano il Catania col pressing, ma al 7’ Chiarella, su apertura di Lodi, va via sulla destra viene steso poco prima poco prima di entrare in area da Greco, che viene ammonito. La punizione calciata da Lodi non ha esiti.
Al 12’ il Catania segna con un bel colpo di testa di Rizzo che incrocia bene, ma l’arbitro annulla per un fuori gioco dubbio. Passano trenta secondi e arriva la rete del vantaggio, protagonista ancora Chiarella che cerca un passaggio filtrante in area, il pallone viene deviato da un difensore ospite e perviene a Rapisarda che con un diagonale di piatto sinistro batte Antonino. Il Catania non insiste e al 16’ per poco il San Luca non perviene al pareggio con un pericoloso colpo di testa ravvicinato sugli sviluppi di un cross in area, ma Bethers è reattivo e si salva di piede. Succede davvero poco con il Catania che controlla e il solito Chiarella che mette in difficoltà la retroguardia calabrese, subisce fallo da Favasuli, che viene ammonito, al 27’ l’arbitro Manzo di Torre Annunziata, senza dubbio il peggiore in campo, grazia lo stesso calciatore e sorvola su un fallo da ammonizione che avrebbe significato l’espulsione. Al 35’ Cozza sostituisce Maesano e manda in campo l’attaccante Rogac.
Nella ripresa il Catania a poco a poco si spegne ma Ferraro non interviene con i cambi, così, all’56’’, su un errore di Somma, il gigante Rogac si fionda in area ma è preceduto da una tempestiva uscita bassa di Bethers che respinge con i pugni. L’arbitro chissà cosa vede e concede al San Luca il calcio di rigore. Dal dischetto il capitano ospite Carbone trasforma impeccabilmente. Il Catania accusa il colpo e la gara diventa più brutta. Al 64’ Ferraro manda in campo Russotto al posto dello spento De Luca.
Al 24’ un’invenzione di Lodi mette Chiarella a tu per tu col portiere ospite, ma il giovane prodotto del vivaio del Pescara si divora una rete fatta.
Il Catania insiste con Lodi che sale di tono, ma al 76’ il tecnico etneo lo fa uscire per far entrare Palermo, la mossa che sembra azzardata lo premia in quanto all’80’ il nuovo entrato viene affossato in area da Spinaci. L’arbitro perde totalmente il controllo della gara e passano oltre tre minuti prima che Russotto possa calciare e spiazzare Antonino riportando avanti il Catania. Finale nervoso con tanti calcioni, lista degli ammoniti che si allunga ed espulsione per Rogac. L’arbitro assegna sei minuti di recupero, ma ne passano quasi otto prima che fischi e decreti la fine in quanto viene espulso anche Vitale per un fallo veniale.
Alla fine contava vincere e il Catania ha vinto, ma tutto si può dire meno che abbia giocato una gara brillante. Secondo il mio parere la squadra ha reso al di sotto delle potenzialità tecniche e alcuni elementi sono risultati insufficienti. Bene il giovane portiere lettone, bene Rapisarda, autore delle prima rete e Lorenzini, Somma non mi ha convinto. A centrocampo dei tre Vitale sottotono, Lodi sufficiente, mentre Rizzo ha disputato una buona gara. In avanti sotto tono Sarao e ancor peggio De Luca, brioso Chiarella. Insomma, occorre migliorare il gioco dei singoli e collettivo, a partire dalla prossima gara esterna di Licata.
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