Di Tino La Vecchia
Dici calcio a Licata e pensi a un calcio di altri tempi e la prima cosa che ti viene in
mente è il nome di Zeman, allora giovane allenatore, capace di costruire una squadra
spettacolo con tutti giovanissimi elementi provenienti dalle giovanili del Palermo e
dello stesso Licata. Dopo aver stravinto il campionato di serie C2 nella lontana
stagione 1984-85 con Zeman e averla mantenuta, il Licata, con la squadra plasmata
dal tecnico boemo, guidato da Aldo Cerantola, fu capace di raggiungere la serie B
nel 1987-88 e arrivare al 9° posto nel torneo successivo. Poi, una lunga parabola
discendente, con la retrocessione in C1 e quella in C2 nel 1991-92 per illecito
sportivo, mentre il suo mentore incantava l’Italia col suo Foggia in serie A.
In quel Licata spettacolo di Zeman uno dei punti fermi era Pippetto Romano,
centrocampista offensivo dotato di gran classe, che rimase per sei anni in gialloblù,
per poi tentare, dopo la retrocessione del Licata dalla serie B alla C1, fortuna in altri
lidi. Proveniente dalla Triestina, venne ingaggiato dal Catania nella stagione 1991-92,
una buona stagione con 21 gare e 3 reti. Ritornò al Catania due stagioni dopo, ma per
poche gare.
Iniziata la carriera di allenatore Romano non ha avuto molta fortuna, ormai
sessantenne, incrocia la sua strada con quella del Catania.
Da parte sua il Catania nelle occasioni che ha incontrato il Licata non ha riportato
risultati esaltanti.
Ma è passata tanta acqua sotto i ponti e i ricordi servono solo per la statistica. La
realtà dice che il Catania, per la terza giornata di campionato, si è recato a Licata per
ottenere la terza vittoria consecutiva e rimanere in testa alla classifica.
Operazione non facile in partenza in quanto il Licata, fermo a 0 punti, è una squadra
che vale molto di più di quanto dica la graduatoria. Per fortuna il Catania è riuscito a
centrare il suo obiettivo ed è rimasto in testa a punteggio pieno insieme al Lamezia,
che ha vinto con lo stesso punteggio degli etnei ad Acireale.
Le tre gare racchiuse nello spazio di otto giorni e la squalifica di Vitale hanno
costretto l’allenatore rossazzurro Ferraro a cambiare la formazione che è stata
schierata per due gare consecutive, quindi il Catania è sceso in campo con un 4-3-3
composto da Bethers a difesa dei pali, Rapisarda, Lorenzini, Castellini e Lubisatani,
Buffa, Rizzo, e Palermo nel trio di centrocampo, Andrea Russotto, Sarao e Giovinco
nel tridente offensivo. Dunque, rispetto alla due precedenti gare fuori Somma, Lodi,
Vitale, Chiarella e De Luca, con quest’ultimo che ad avvio di secondo tempo ha
preso il posto del debuttante Giovinco come punta centrale di riferimento.
Un po’ come era accaduto nella gara casalinga col San Luca il Catania passato in
vantaggio al 22’ con uno splendido esterno al volo di fuori area di Rizzo, ha subito il
ritorno della squadra avversaria. Un primo tempo controllato benissimo col solito
difetto di non chiudere la gara e una ripresa giocata in affanno, almeno fino al
minuto 88’ quando De Luca, solo nell’area piccola del Licata, non è riuscito a
concretizzare una delle poche ripartenze dei rossazzurri. La rete del Licata, giunta al
97’ con Quattara non fa testo in quanto il risultato era già al sicuro.
Pur vincendo con merito, ancora una volta il Catania mi ha dato l’impressione di
essere col freno a mano tirato, probabilmente sta pagando una condizione fisica
ancora non ottimale di alcuni calciatori. Come contro il San Luca, Rizzo è stato fra i
migliori in campo, e non perché ha sbloccato la gara, ancora affidabile la prova del
reparto arretrato ma Sarao e lo stesso De Luca, nonostante la rete realizzata, ancora
mi sembrano lontani dal loro standard ottimale.
La vittoria consente ai ragazzi di Ferraro di rimanere a punteggio pieno insieme al
Lamezia Terme e di guardare con fiducia al prosieguo del campionato. Unico neo
l’espulsione all’89’ di De Luca per un doppio giallo comminato dall’arbitro per aver
esultato troppo!
La rosa del Catania è ampia e di primissima qualità, oltre l’esordio di Giovinco e
Alessandro Russotto oggi c’è stato spazio anche per Sarno e per Jefferson.
La prossima al Massimino arriva la Vibonese diretta avversaria per la promozione, è
necessario fare poker di vittorie consecutive per accumulare un consistente vantaggio.

Foto C. Sciuto