Mara Di Maura, inquietudini post-pandemia nel suo nuovo lavoro teatrale
Tutto ha inizio da una misteriosa valigia lasciata di fronte ad una abitazione da un’altrettanto ignota figura in una sera di pioggia scrosciante. È l’inizio di “2191, Al di là del giardino”, il nuovo spettacolo di e con Mara Di Maura, andato in scena alla Sala Teatro Ridotto di Catania, una storia d’investigazione con al centro la più classica figura maschile con tanto d’impermeabile e cappello alla Bogart, e una donna senza identità, prigioniera in una casa con due bambini sconosciuti. Ha inizio un viaggio nella memoria, alla ricerca di una verità smarrita. Così, tra indizi sparsi e un indovinello, si dipana un intrigante percorso di agnizione guidato più dal cuore che dalla mente.
Mara da dove l’idea di “2191, Al di là del giardino?”.
“L’incipit che sottende questo mio lavoro scaturisce dall’inquietante condizione di clausura che tutti noi abbiamo sperimentato durante la pandemia e mi sono lasciata guidare dalla suggestione di esperienze oniriche per poter esprimere un messaggio che sentivo la necessità d’inviare a tutti, per poter comunicare un pezzo della mia anima e sensibilità al pubblico”. Così racconta Mara Di Maura, non senza tradire un velo d’emozione. “Emozione ancor più accentuata dal fatto che si tratta del primo spettacolo dopo la pandemia”.
Un nuovo lavoro per un importante anniversario dunque?
“Per noi come Sala” -spiega “è un nuovo battesimo, il miglior modo di celebrare i primi dieci anni della nostra realtà teatrale di Cibali”. In scena, accanto alla protagonista femminile ed autrice Mara Di Maura, i giovanissimi Ignazio Galeano nei panni del dottor Orfeus, Miriam Daidone e il piccolo Guglielmo Calogero al suo debutto. Impegnata nell’attento compito di tecnico audio-luci è Domiziana Vinci. Ripresa e montaggio degli effetti video è a cura di Francesca Vita Nicosia. Lo spettacolo sarà replicato a richiesta nella sala di via Strano 25 a Catania.
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