Un vecchio proverbio recita “Chi è causa del suo mal pianga sé
stesso” Inutile prendersela con questo o quello, il Catania oggi ha
commesso un gravissimo errore di presunzione e ha pagato un conto
salatissimo, pazienza!
Catania alla ricerca della quindicesima vittoria consecutiva in
campionato per eguagliare il record della Sicula Leonzio, stabilito nel
campionato 2016-17 e poi cercare di migliorarlo. Al Massimino la
scorbutica Sancataldese, da tempo senza problemi di salvezza che
strizza l’occhio, per quel che possono valere, ai Play off.
Il Catania vuole vincere, per ottenere la sedicesima vittoria casalinga,
ovvero percorso netto, per migliorare la già stratosferica media di 2,7
punti a partita e per prendersi la rivincita sportiva su una squadra che
nel girone d’andata si è dimostrata fallosa e ostruzionistica oltre il
lecito, giocando più a calci che a calcio, mettendo l’incontro sul piano
della rissa. Il tecnico Giovanni Ferraro, incurante delle troppe voci
che non lo vorrebbero confermato alla guida del Catania, a vantaggio
di un tecnico più esperto della categoria, come ad esempio i vari
Auteri, Francesco Baldini, Boscaglia e Gallo, che per la cronaca in
questa stagione hanno fallito tutti e sono stati esonerati, ha preparato
la gara come sempre e ha schierato in partenza Bethers in porta,
Rapisarda, Castellini Lorenzini e Somma nei quattro di difesa. A
centrocampo capitan Lodi, con Vitale e Rizzo. In avanti Chiarella
Sarao con Andrea Russotto. Panchina decimata per le assenze
importanti di Palermo e Jefferson, quest’ultimo vittima di un
risentimento alla coscia.
La Sancataldese del focoso Pietro Infantino, seguita da un buon
drappello di tifosi, si presenta agguerrita con alcuni elementi di valore
come Zerbo, Baglione e Bonanno.
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I tifosi rossazzurri vogliono fortemente questa vittoria per tanti motivi
e il Catania parte deciso, ma è la Sancataldese, al 3’, che va in
vantaggio sfruttando alla perfezione una ripartenza: Zerbo va via, e
serve alla perfezione Baglione, Somma non chiude e il n.8 ospite
trova l’angolino basso alla sinistra di Bethers,
Il Catania reagisce subito e mette alle corde gli ospiti, il pareggio
arriva al 19’ grazie a un affondo di Chiarella che mette al centro un
pallone teso che Brumat mette nella propria porta.
Raggiunto il pareggio il Catania prende possesso del campo e pressa
per raggiungere il vantaggio, ma la Sancataldese non sta a guardare e
mostra i denti operando delle ripartenze.
Al 27’ veloce ripartenza del Catania con il solito Chiarella, il pallone
arriva a Sarao, toccato dal portiere Dolenti, i rossazzurri reclamano la
concessione del calcio di rigore (che ci stava) ma l’arbitro, la signora
Bianchi di Prato, assolutamente inadeguata per questo tipo di gara,
concede solo l’angolo, Un minuto dopo si fa male Somma e Ferrato
manda in campo De Luca, ovvero una punta al posto di un centrale,
arretrando Rizzo.
Il Catania chiude la prima frazione di gioco in parità per 1-1.
La ripresa si apre con lo stesso copione della seconda metà di primo
tempo: Catania che attacca e Sancataldese che si difende.
Al 57’ Ferraro manda in campo Giovinco e richiama in panchina
Lodi, fra i migliori. Al 60’ Calabresi atterra Giovinco, s’incarica di
battere la punizione lo stesso giocatore che fa centro con un tiro
rasoterra.
Al 63’ Sarao sfrutta alla grande un intervento a vuoto di Rechichi,
opera, una fantastica cavalcata sul lato sinistro del campo, arriva fino
al limite dell’area e sigla con un sinistro violento una splendida rete.
Il pubblico del Massimino è in delirio.
Al 66’ Rizzo viene ammonito per un duro contrasto di gioco e
aumenta il nervosismo. La direttrice dell’incontro si lascia sfuggire la
situazione di mano e non seda gli animi.
È proprio in questo frangente che il Catania butta al vento una vittoria
ormai certa, Al 72’ Ferraro manda in campo Buffa al posto di
Chiarella e al 74’ Litteri subentra a Sarao. Le due sostituzioni privano
il Catania di due calciatori in grado di far male nelle ripartenze.
Il Catania, convinto di aver chiuso la gara, gioca con troppa leziosità e
sciupa alcune occasioni nitide per fare il quarto gol, la più clamorosa
all’82’ con Giovinco che, liberato da De Luca, tutto solo in area,
anziché fare qualche passo in avanti e segnare, cerca la rete
spettacolare e prova un presuntuoso tiro di esterno non trovando la
porta,
Arriva un campanello d’allarme all’84’ con Bethers che respinge un
colpo di testa di Zerbo e con Bonanno che, a porta vuota, colpisce
male e appoggia al portiere etneo.
All’85’ la Sancataldese accorcia le distanze: grande azione di Deiana
che avanza in percussione (nessuno lo chiude) e con un gran destro
trafigge l’incolpevole Bethers. Ferraro manda in campo Baldassar al
posto di Vitale e all’87’ la Sancataldese pareggia: fallo di Baldassar
su Tuccio, Bonanno batte di sinistro da distanza considerevole,
Bethers, forse coperto, forse ingannato da una deviazione, non evita il
clamoroso pareggio.
Mancherebbero ancora 3 minuti più i 5 di recupero, ma ormai la
frittata è fatta.
La Sancataldese si fregia di essere l’unica squadra a non essere stata
battuta dal Catania, ne rimane un’altra, il Santa Maria Cilento, si
fregia di aver impedito al Catania di battere il record di vittorie
consecutive e il record di tutte le vittorie casalinghe, ma alla fine
resterà dove merita, ovvero in serie D. il Catania ormai in serie C e
non incontrerà più la Sancataldese, suppongo nemmeno in
amichevole.

Tino La Vecchia