Un Catania super sfortunato si ferma al palo, ma Zauli mette nel sacco Tabbiani.
Tredicesima società italiana per abbonati, le prime dodici, ad eccezione della Sampdoria, giocano in serie A. In parole povere il Catania, società di serie C con più abbonati, ha messo alle spalle per numero di abbonati ben nove società della massima serie.
Stadio stracolmo per l’esordio casalingo, ma avversario pericoloso ed ostico, non fosse altro perché lo scorso anno non ha vinto il campionato per i grandi meriti di un super Catanzaro e perché, pur cedendo alcuni pezzi pregiati, ha mantenuto lo stesso collaudato schema di gioco e lo stesso tecnico, quel volpone di Lamberto Zauli.
Il Catania smanioso di vincere, forse troppo, ha sbattuto il muso contro la sfortuna, è partito a mille, ha messo il Crotone alle corde per tutto il primo tempo, poi, a poco a poco, è finita la benzina ed è accaduto quel che si temeva, ovvero è uscito fuori l’esperto Crotone ed è arrivata una sconfitta tanto beffarda quanto immeritata.
Zauli ha adottato una tattica attendista, ha rischiato in due occasioni di capitolare, ma è stato premiato dalla fortuna più del dovuto e ha vinto il confronto diretto con Tabbiani che ha preferito iniziare la gara in maniera veemente, sottoponendo la squadra a un grande dispendio di energie fisiche.
Il Catania non perdeva la gara d’esordio al Massimino da dieci anni esatti: campionato di serie A 2013-14, era proprio 1° settembre 2013, quando, dopo la sconfitta iniziale a Firenze per 2-1, l’Inter espugnò il campo dei rossazzurri con un sonante 3-0.
Analizzando l’intero andamento della gara, soprattutto per quel che si è visto nella prima frazione di gioco, il pareggio sarebbe stato un risultato stretto per il Catania, non è arrivato nemmeno il pari!
Il Catania avrebbe meritato di andare in vantaggio non tanto al 16’, quando un lungo cross di Rapisarda, in una delle poche proiezioni offensive sulle fasce, è andato a cozzare contro il palo interno della porta ospite difesa da D’Alterio senza superare la linea bianca, poiché non c’è da giurarci sulla volontarietà della traiettoria impressa al pallone, ma al 32’, quando è stato davvero sfortunato. Azione corale dei rossazzurri che ha visto protagonisti Chiricò, Rocca e Zammarini, ovvero, secondo il mio giudizio, i tre migliori in campo per il Catania.
Il lancio profondo di Rocca per Zammarini ha visto quest’ultimo accentrarsi e lasciare partire un bolide che si è infranto sul palo.
L’azione non si è spenta e i rossazzurri hanno anche protestato per un presunto mani in area, ma Gallipò di Firenze non ha ritenuto di intervenire. La prima frazione di gioco si è chiusa a reti inviolate.
Nella ripresa il Crotone, sornione e fortunato per tutto il primo tempo, è uscito subito fuori e al 47’ un forte tiro di Tribuzzi si è spento a lato di un soffio facendo venire i brividi al pubblico di casa.
Il Catania ha avuto un vistoso calo fisico e al 52’ il Crotone si è reso ancora pericoloso in seguito a una mischia.
Al 57’ i primi cambi con Tabbiani che ha mandato in campo Di Carmine e Landinetti per Sarao e Rizzo. L’astuto Zauli, che aveva tenuto a riposo il pericoloso Jacopo Petriccione, ha tirato dal cilindro il suo asso e il n. 10 ospite è stato determinante.
Beccato dal pubblico, in quanto dalla panchina si è reso protagonista di plateali sceneggiate, l’ex Benevento e Lecce si è messo subito in evidenza per visione di gioco.
Così il Catania, dopo essere andato vicinissimo al vantaggio al 63’ con Di Carmine che, servito da Rocca, si è visto intercettare il suo tiro a colpo sicuro dal portiere ospite, al 66’ è capitolato quando Petriccione ha liberato sulla destra Felippe con un lancio delizioso, il cross ha raggiunto Tribuzzi che di testa ha sovrastato Curado e ha battuto Liveri.
Il Catania ha avuto l’ultimo vero sussulto al 73’ quando un calcio di punizione dal limite di Chiricò si è infranto sulla traversa.
Compreso il recupero mancavano ancora 22’ alla fine ma gli ospiti, fra una perdita di tempo e l’altra, hanno tenuto a bada un Catania super sfortunato, visto che in pieno recupero Curado, di testa, non è riuscito a dare ai suoi il meritato pareggio.
I tifosi del Massimino sono rimasti delusi per il risultato ma meno per la prestazione, anche se si ha la chiara impressione che il Catania non ha saputo dosare bene le forze pagando dazio sia alla sfortuna che al dispendio di energie profuse nel primo tempo.
La sconfitta fa davvero male, poiché, in un campionato che si prospetta difficile ed equilibrato per le cinque-sei squadre che aspirano a vincerlo, è arrivata contro una diretta concorrente e per giunta in un confronto casalingo.
Comunque, la rosa messa a disposizione di Tabbiani dalla società è di prima qualità e ci sarà tempo per rifarsi.
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