A chi interessa la Coppa Italia? Vero, verissimo, vincendo la
manifestazione si accede direttamente alla fase Nazionale degli
spareggi, dai quali scaturisce la quarta promozione in serie B, e si
accede con gli stessi vantaggi delle squadre che si sono classificate al
terzo posto nella regolar season. Ma il dispendio notevole di energie
che comporta il campionato consiglia di norma a tutti i tecnici, non a
torto, di attuare nelle gare di Coppa Italia un massiccio turn over per
far rifiatare alcuni calciatori titolari. Luca Tabbiani e Giacomo
Modica, di fronte in Catania-Messina, hanno rispettato la norma. La
gara, pur trattandosi di un derby, acceso negli anni recenti della serie
C, più lontani della serie B e disputatosi persino in serie A, forse
interessa poco anche ai tifosi ospiti e vietare la trasferta a quei quattro
coraggiosi sostenitori peloritani che sarebbero arrivati al Massimino è
apparsa un’eccessiva prudenza. Comunque rimane sempre un derby
che i sostenitori rossazzurri vogliono che il Catania vinca,
Il Catania si è presentato in campo con soli 4 calciatori schierati
nell’undici di partenza a Caserta: il portiere Bethers, il centrale
Silvestri, Zammarini e Bocic, quest’ultimo squalificato per due gare
in campionato perché, giustamente, espulso per un fallo inutile e
violento. Modica, addirittura, ha schierato il suo Messina
confermando un solo elemento, il giovane Ortisi.
Per il Catania panchina con soli otto giocatori, ma, oltre il neoarrivato
portiere Albertoni, ricca di titolari, con Chiricò, Di Carmine,
Castellini, Rocca, Curado e Quaini, c’è anche Mazzotta, uscito
malconcio dalla gara di Caserta.
Tabbiani ha schierato il suo 4-3-3 con Bethers in porta, Silvestri e
Lorenzini centrali, Bouah e il giovanissimo Maffei laterali, Ladinetti,
Deli e Zammarini a centrocampo e tridente con Sarao punta centrale
sostenuto da Marsura e Bocic.
Messina imbottito di giovanissimi vogliosi di fare minutaggio ed
esperienza. La squadra di Modica ha retto solo un tempo, poi si è
arresa al più forte ed esperiente Catania che in appena otto minuti,
con Bocic al 54’ e con Sarao al 62’ ha chiuso la fastidiosa pratica. Il
Messina non si è arreso e ha avuto un sussulto d’orgoglio accorciando
le distanze all’86’con Ortisi, ma il Catania ha fatto sua la gara.
Consistente la differenza dei valori in campo per far sorgere dei dubbi
sul passaggio del turno. La gara è servita per dare una necessaria
carica di autostima a calciatori come Sarao, che ha trovato la rete, e
per far provare al tecnico etneo nuove soluzioni. Segnate le due reti il
Catania ha anche sfiorato la terza, ma nel complesso, ha preferito non
forzare troppo per non rischiare inutili infortuni, questo ha
incoraggiato il Messina che ha vivacizzato il finale accorciando le
distanze.