Il Catania, uscito sotto una pioggia di meritati fischi dopo la prova
incolore contro l’Avellino, ha continuato a vivere momenti di alta
tensione con i tifosi arrabbiati e delusi per il gioco espresso dalla
squadra di Tabbiani in queste prime dieci gare di campionato e per la
conseguente classifica. Una rabbia, sebbene comprensibile, che non
può mai giustificare gli episodi di inciviltà e le offese personali rivolte
al tecnico e ai dirigenti. La tifoseria ha già licenziato Tabbiani e ha
manifestato questa volontà con striscioni ed eloquenti cori.
La società, rappresentata dal Vicepresidente e amministratore
delegato Vincenzo Grella, non è stata dello stesso avviso e in una
Conferenza Stampa, indetta martedì scorso, il giorno prima della gara
di Brindisi, ha ribadito fiducia al tecnico. Una fiducia che, persistendo
l’attuale situazione, non può trasformarsi in autolesionismo e andare
contro ogni logica, in quanto Tabbiani, prima della gara di Brindisi,
per i risultati conseguiti, aveva stabilito il triste primato di peggiore
allenatore della storia del Catania in serie C. Un -10 in Media Inglese,
assolutamente da migliorare, che non lascia spazio a nessuna replica,
con 3 sconfitte casalinghe nelle 6 gare disputate al Massimino.
La necessità di evitare di sforare il bilancio preventivo economico
stabilito, visto che al tecnico genovese è stato fatto un contratto
biennale con opzione per il terzo anno in caso di promozione, e
l’imminenza della gara di Brindisi, che arrivava appena tre giorni
dopo la brutta sconfitta casalinga contro l’Avellino, hanno consigliato
alla società di lasciare l’allenatore al suo posto.
Grella ha cercato di difendere il tecnico parlando di calciatori in
ritardo di preparazione, come se l’allenatore fosse avulso del discorso
atletico, di qualche calciatore che ha palesato un atteggiamento non
adeguato, di scarso impegno di qualcuno, ma non ha mai toccato il
tasto di una squadra spesso disposta male in campo o di qualche scelta
tecnica davvero incomprensibile da parte del tecnico, come quella di
insistere su Curado, apparso fuori condizione, lasciando fuori
Lorenzini.
In questo contesto il Catania si è avviato alla trasferta di Brindisi, con
Rizzo ancora fuori per motivi disciplinari e senza il bomber Samuel
Di Carmine, vittima di un infortunio muscolare.
Da parte sua il Brindisi, neopromosso come il Catania, ma con
tutt’altre ambizioni, arriva alla gara intenzionato a riscattare
l’inaspettata sconfitta interna contro il Monopoli. I ragazzi guidati dal
giovane Ciro Danucci, da calciatore ex riserva del Catania con il
quale ha disputato una gara in serie B, sono consapevoli che con i loro
10 punti in classifica battendo il blasonato Catania potranno operare
un clamoroso sorpasso. Dando un’occhiata alla rosa del Brindisi ci si
accorge che poi non è così tanto male e ci sono alcuni elementi di
qualità, primo fra tutti Cristian Galano, con tredici campionati in serie
B sulle spalle, la maggior parte con la maglia del Bari, come l’esterno
offensivo Francesco Golfo, ex del Catania, con il quale ha realizzato
due reti, il centrocampista Wiston Ceesay, nazionale della Sierra
Leone e come Simone Andrea Ganz, figlio del più celebre Maurizio,
punta del Milan, smarritosi dopo i primi anni due anni brillanti di
carriera nelle serie superiori che gli sono valsi la convocazione nella
Nazionale giovanile.
Quindi, alla vigilia vittoria del Catania non scontata, nonostante i
propositi di riscatto dei tifosi rossazzurri. C’è chi si augura lo stesso
“scippo” operato dal Catania nella recente Coppa Italia di serie D,
quando i rossazzurri, dominati e sotto di una rete, sommersi da una
valanga di tiri in porta per tutta la gara, tutti sventati da uno strepitoso
Bethers e dalla Dea bendata, ribaltarono la gara nei minuti di
recupero.
Incassata la fiducia della società, per la gara del riscatto al Fanuzzi di
Brindisi, Tabbiani conferma il 4-3-3 ma rivoluziona la formazione
che ha deluso contro l’Avellino cambiando ben sei elementi,
schierando Bethers in porta, Silvestri e Lorenzini centrali al posto di
Curado e Quaini, Bouah e Castellini esterni al posto di Mazzotta e
Rapisarda; Zammarini, Quaini e Rocca a centrocampo, Chiricò, Sarao
e il recuperato Marsura in avanti. Come si può notare quattro elementi
della vecchia guardia utilizzati, che diventeranno sei con l’ingresso
nella ripresa di Rapisarda e Chiarella.
Pagano con l’esclusione in partenza Curado, davvero fuori forma,
Ladinetti, Mazzotta, Dubickas e, a sorpresa, Rapisarda e Bocic,
comunque tutti in panchina. Danucci, squalificato, schiera una
formazione a sorpresa e risponde col suo 3-5-2 schierando Albertazzi
in porta, Gorzelewski, Bizzotto, Cappelletti, in difesa e poi Valenti,
Cancelli, Petrucci, Lombardi e Monti a centrocampo con Galano e
Bunino di punta. Tutti in panchina gli attesi Ceesay, Golfo e Ganz.
Assente per squalifica l’ex etneo Albertini.
Il Catania parte bene e al 3’ Zammarini recupera un buon pallone e
serve Sarao, ma il tiro dell’attaccante finisce di poco a lato. Poco
dopo Chiricò tira alto. Al 21’ il Brindisi reclama un rigore per un
presunto fallo in area di Lorenzini su Lombardi, ma Ubaldi di Roma
non ravvisa nessuna irregolarità. Al 23’ il Catania va vicino alla rete
sugli sviluppi di un corner (sarebbe ora!) Ma Sarao di testa manda
alto da buona posizione, ma forse l’arbitro avrebbe annullato per
fuorigioco. Al 28’ giallo a Castellini. Al 33’ Galano ruba balla a un
Quaini in difficoltà crescenti, ma l’attaccante davanti alla porta è
tradito da un rimbalzo irregolare del pallone e calcia alto. Al
40’ammonito Silvestri per una trattenuta su Galano. Si va al riposo
sullo 0-0.
Nella ripresa Tabbiani manda subito in campo Bocic e Mazzotta al
posto di Marsura e Castellini, ma il canovaccio della gara rimane
immutato, con le due squadre attente a non scoprirsi.
Fioccano le ammonizioni per i rossazzurri, al 49’ viene ammonito
Zammarini e al 54’ è il turno di Bocic, tutte ammonizioni legittime.
Il Catania si fa più intraprendente e al 72’ passa in vantaggio:
Zammarini allarga sulla fascia un buon pallone per Chiricò che
rimette al centro dove trova Sarao che di testa fa centro. Passano tre
minuti e il Catania chiude la gara: Albertazzi insiste con la pericolosa
costruzione dal basso, Sarao lo pressa senza fare fallo e il portiere di
casa perde la palla che arriva a Bocic che, a porta vuota, insacca.
Al 78’Chiarella prende il posto di Chiricò, all’82’Zanellato sostituisce
Rocca e all’88’Dubickas prende il posto di Sarao.
I rossazzurri controllano fino alla fine senza correre pericoli.
Il Catania ritorna così alla vittoria e risale all’undicesimo posto in
classifica, stessa differenza reti col Cerignola ma meno reti realizzate.
La vittoria consente a Tabbiani di lavorare in maniera più serena e di
migliorare la sua Media Inglese, recuperando due punti e portandola a
-8. Adesso c’è da insistere e cercare di fare punti anche sul difficile
campo di Potenza per dare alla stagione una sterzata, che si auspica
sia definitiva.

Foto d’archivio