Che il Potenza non fosse il Brindisi, si sapeva, lo diceva lo stesso
rendimento casalingo dei lucani fatto di 4 vittorie un pari e una sola
gara persa per 3-2 contro la “pazza” Turris.
Tuttavia, dopo la vittoria di Brindisi, al termine di una prestazione
discreta, si sperava che almeno un punticino il Catania potesse
portarlo a casa, tanto per evitare il sorpasso in classifica da parte dello
stesso Potenza. Invece niente. Catania battuto al Viviani di Potenza e
senza grosse attenuanti, sconfitta meritata e nessun tiro in porta degno
di essere catalogato come pericoloso.
Insomma, l’atteso riscatto non c’è stato né per il gioco espresso dalla
squadra, né in termini di risultato e così il Catania è rimasto fermo in
classifica sempre allo stesso punto, in una zona che, al momento,
rende difficile ipotizzare che si possa davvero centrare l’obiettivo di
uno dei primi tre posti della graduatoria, come ribadito con forza e
convinzione dal Vicepresidente Grella.
La situazione del tecnico Luca Tabbiani ritorna a rischio, anche
perché, per quanto possa essere antipatico fare paragoni, il tecnico
genovese, per risultati ottenuti, rimane, almeno per adesso, il peggiore
allenatore della storia del Catania in serie C.
Per fare un esempio, Francesco Baldini, nel campionato 2021-22,
culminato con la radiazione, con la società in odore di fallimento, con
una rosa che non era di certo quella attuale, dopo 12 gare alla guida
del Catania aveva ottenuto 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, ovvero
un punto in più, realizzando 22 reti con Luca Moro capocannoniere.
Per la cronaca quel Catania vinse la tredicesima gara, il recupero
casalingo contro la Vibonese.
Il Catania di Tabbiani, dopo 12 gare ha conseguito 4 vittorie, 3
pareggi e ben 5 sconfitte e alla tredicesima gara sarà impegnato sul
campo non facile del Cerignola.
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Dopo la sconfitta di Castellammare di Stabia il Catania aveva in
classifica appena 8 punti con 7 gare disputate. Si pensava che nelle
successive 6 gare potesse ottenere almeno 13 punti dei 18 a
disposizione per arrivare a quota 21 ed essere in piena griglia play off.
Obiettivo fallito in pieno: nelle successive 5 gare alla sconfitta contro
la Juve Stabia i rossazzurri hanno battuto Taranto e Brindisi,
pareggiato contro la cenerentola Monterosi e perso in casa contro
l’Avellino e a Potenza. Soli 7 punti e l’obiettivo sarebbe fallito anche
vincendo fuori contro il Cerignola.
È volato via un terzo di campionato, quel tempo invocato dalla società
è trascorso, ma il Catania di Tabbiani non decolla.
Il Potenza, che in maniera aperta ha dichiarato di mirare all’alta
classifica, ha cambiato tre allenatori, alla ricerca di quello giusto.
Da alcuni giorni in panchina si siede Franco Lerda, noto per aver
giocato, fra le altre squadre, nell’Atletico Catania, la seconda squadra
della città. Alla ricerca del rilancio definitivo Luca Tabbiani
presentava Bethers in porta, Silvestri e Lorenzini centrali, Mazzotta e
Rapisarda esterni; Zammarini, Quaini e Zanellato a centrocampo,
Chiricò, Sarao e Bocic nel tridente offensivo.
Nel Potenza c’è in campo l’indimenticato Andrea Di Grazia, catanese
puro e prodotto del vivaio rossazzurro, in panchina Mattia Rossetti,
altro prodotto del vivaio del Catania.
Prima occasione della gara al 6’ quando un appoggio sbagliato di
Quaini favorisce Caturano che tira con convinzione, ma Bethers para.
Il Potenza che fa la gara e il Catania che non si rende mai pericoloso.
Nel giro di un paio di minuti ammoniti prima Zanellato e poi Bocic.
Al 35’ il Potenza passa meritatamente in vantaggio con Caturano che
di testa trasforma in rete un perfetto cross di Di Grazia.
Si aspetta la reazione del Catania, ma è il Potenza che sfiora il
raddoppio con un colpo di testa di Asensio.
Ad inizio ripresa Tabbiani manda in campo De Luca e Rocca al posto
degli ammoniti Bocic e Zanellato (tanti allenatori fanno così e
sostituiscono i calciatori ammoniti). De Luca dà vivacità alla
manovra, ma i tiri in porta pericolosi non si vedono nemmeno col
binocolo, anzi al 90’ ci vuole ancora la bravura di Bethers per evitare
il raddoppio a Steffè, che distratto dall’uscita del portiere tira fuori.
Catania odierno privo di idee e dal gioco imbarazzante e sconfitta
senza attenuanti.
Il risultato tante volte può essere frutto del caso, ma il gioco espresso
da una squadra mai!

Foto d’archivio