Catania brutto e perdente, il Messina s’aggiudica con merito il derby
“professore di Lipari”, ritorna il derby Messina-Catania, in attesa di
ritrovare il derby col Palermo, chissà magari in serie A, sognare non
costa nulla, appunto sognare.
Il Catania è chiamato alla vittoria per continuare la striscia positiva
della gestione Lucarelli e, soprattutto, per cancellare l’inaspettato
mezzo passo falso casalingo contro la modesta Virtus Francavilla, che
ha annullato in media Inglese la vittoria di Giugliano.
Il Messina di Giacomo Modica, dopo un lungo periodo nero, si
presenta con l’intenzione di bissare la vittoria esterna ottenuta sul
campo del fanalino Monterosi Tuscia.
Lucarelli, forse tenendo conto della gara di mercoledì al Massimino,
contro il Pescara di Zeman, valevole per i quarti di Coppa Italia, ha
operato alcune rotazioni, non schierando nella formazione di partenza
né Rocca né Zammarini, sostituendoli con Deli e Zanellato.
Ciò che ha sorpreso di più è stata l’assenza in porta di Bethers, fin
adesso vero punto di forza, sostituito da Liveri, che ha iniziato il
campionato da titolare.
Pertanto, il tecnico toscano ha schierato il Catania, stasera in maglia
bianca con i richiami rossazzurri, con Livieri in porta, Curado e
Silvestri centrali difensivi, Castellini a destra in sostituzione
dell’indisponibile Bouah e Mazzotta a sinistra come esterni bassi.
Centrocampo formato da Quaini, Zanellato e Deli, confermati i tre
avanzati con Dubickas supportati da Chiricò e Marsura.
Alla luce del risultato negativo non si può dire che Lucarelli abbia
sbagliato schieramento iniziale, semmai ha sbagliato a non operare
prima alcune sostituzioni, inoltre, desta un po’ di perplessità il
mancato impiego di un difensore esperto e affidabile come Filippo
Lorenzini.
Ciò che è stato del tutto sbagliato è stato l’atteggiamento superficiale
e poco aggressivo del Catania, quindi, inutile cercare giustificazioni e
girarci attorno: il Messina ha meritato in pieno la vittoria.
Primo tempo col freno a mano tirato a mano con pochi sussulti.
Due emozioni forti nel finale: al 43’ il Messina va vicino al vantaggio
in seguito a un calcio d’angolo battuto da Franco con Manetta che di
testa colpisce la traversa, e Ragusa che non approfitta di una
leggerezza di Liveri, poco reattivo, e a porta spalancata calcia fuori in
diagonale. Al 46’ risponde il Catania con un cross di Chiricò, Deli,
defilato sulla sinistra, è bravo a raggiungere il pallone e a colpire di
testa a spiovere, col pallone che colpisce la parte alta della traversa.
Si va al riposo con lo stesso 0-0 di partenza.
Nella ripresa si pensa che Lucarelli manderà subito Di Carmine in
campo; invece, le due squadre iniziano la ripresa con gli stessi
schieramenti. Comincia la sagra degli errori e del gioco falloso.
Il Catania appare molle, il Messina molto più grintoso.
I peloritani vanno vicini alla rete al 51’ con un tiro di Emmausso
respinto da Livieri, con Ragusa che sulla respinta del portiere
rossazzurro sbaglia a porta vuota.
Catania spento e inconcludente. Al 63’ Lucarelli cerca di scuotere i
suoi mandando in campo Zammarini e Bocic al posto di Quaini e
Marsura.
Non cambia nulla e al 71’ succede la frittata con Silvestri che
commette un errore incredibile e lascia la palla avanti all’area di
rigore a Zummo, il quale sbaglia una rete incredibile, ma il pallone
perviene a Emmausso che di piatto mette in rete.
La reazione del Catania è inesistente e Zummo sfiora il raddoppio.
Il Messina moltiplica le forze, stringe i denti e conquista tre punti
d’oro.
Adesso dopo quattro gare disputate sulla panchina del Catania il
bilancio di Lucarelli è diventato negativo con un -1 in Media Inglese.
Mercoledì la possibilità di riscatto immediato, senza dimenticare che
il Catania incontrerà il Pescara dei giovanissimi che, dopo un periodo
di crisi, è ritornato in forma smagliante con 4 gare vinte nelle ultime 4
disputate, con 13 reti fatte e una sola subita. Servirà il miglior Catania.
Foto d’archivio
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