Il termine delinquenziale in Psicologia sociale si riferisce a tutti
quegli individui che, incapaci di adattarsi al processo di
socializzazione, violano le leggi stipulate e accettate dal gruppo
sociale cui appartengono. Di solito, si tratta di persone frustrate,
insoddisfatte della vita che conducono, di cultura scarsissima o del
tutto assente, senza valori e senza un chiaro progetto di vita. Persone
che sono socialmente pericolose che necessitano di un aiuto per
potere fare parte della società civile. Il gesto compiuto da un gruppo
di giovani, si badi, non tifosi del Catania, ma nemici della
squadra di calcio che rappresenta la città, non può essere definito in
modo diverso da delinquenziale e ha avuto conseguenze gravissime
ed inevitabili su tutti i tifosi, quelli veri, e sulla società di calcio. Il
Catania è stato punito per responsabilità oggettiva ed è stato costretto
a disputare la gara contro il Sorrento a porte chiuse. Tredicimila tifosi
privati del diritto di assistere a una gara che faceva parte
dell’abbonamento già pagato, società del Catania danneggiata
economicamente, in quanto, nonostante il giorno e l’orario infelice
avrebbe venduto diversi biglietti, società del Sorrento privata della
percentuale di un incasso cospicuo. Squadra sconfitta senza l’apporto
prezioso del pubblico.
Un gesto delinquenziale senza la pur minima giustificazione di un
avvenimento che potesse aver scatenato questo comportamento
animalesco. In campo il Catania aveva vinto, aveva eliminato dalla
Coppa Italia una squadra composta di giovani, danneggiata
dall’assenza del proprio allenatore, che nella prima mezz’ora aveva
letteralmente dominato e poi, passata in svantaggio, non si era
dannata l’anima per recuperare. I tifosi ospiti non avevano provocato.
Vergogna!
In questa drammatica situazione il Catania di Lucarelli, reduce da due
pesanti risultati negativi in campionato, il pari interno contro la Virtus
Francavilla e l’umiliante sconfitta nel derby esterno contro il Messina,
è sceso in campo contro il Sorrento, con la chiara intenzione di
ritornare alla vittoria. Gara per niente facile in quanto il Sorrento, pur
presentandosi al Massimino con tre punti sotto in classifica rispetto ai
rossazzurri, veniva dalle ultime 6 gare con 11 punti conquistati,
contro i soli 7 punti conquistati dai rossazzurri nelle ultime 6 gare.
Vittoria d’obbligo in quanto l’accesso alla fase Nazionale dei Play off
tramite la Coppa Italia, pur probabile, non è per nulla scontato.
Sorrento a caccia dei punti per ottenere una salvezza tranquilla.
Lucarelli schiera un 4-2-3-1 con diversi elementi che hanno trascinato
il Catania alla promozione: in porta Bethers; centrali difensivi Curado
e Lorenzini, esterni bassi Rapisarda e Castellini; a centrocampo
Quaini e Zammarini, poi Chiricò, Marsura e Rocca a sostegno della
punta centrale De Luca. Quindi, cinque dei titolari rossazzurri della
scorsa stagione. Nel Sorrento l’ex Blondett, protagonista in negativo
nella sfortunata semifinale del Catania contro il Siena in quanto il suo
rigore sbagliato, assieme a quello calciato sul palo da Mazzarani, è
costato al Catania il sogno finale.
La mancanza del pubblico si avverte subito, il ritmo è blando e per i
primi venti minuti non si verifica nessun tiro in porta pericoloso.
Al 20’ un sinistro pericoloso di Chiricò viene messo in corner dal
portiere ospite Del Sorbo. Al 32’ Sorrento pericolosissimo con Vitale
che calcia alto da ottima posizione. Risponde il Catania con un colpo
di testa di Rocca, Del Sorbo è bravo a salvarsi in angolo. Al 41’ un
gran tiro di fuori area di De Francesco trafigge Bethers per il
vantaggio del Sorrento. Il primo tempo si chiude, dopo un minuto di
recupero, col Sorrento in vantaggio.
Si ricomincia con le stesse formazioni di partenza. Catania subito in
forcing, al 47’ Del Sorbo neutralizza un colpo di testa di Rapisarda,
poi una serie di errori di Quaini creano pericoli in area rossazzurra.
Lo stesso Quaini, in serata decisamente negativa, viene ammonito per
un fallo su Blondett. Il Sorrento ribatte con un tiro di Loreto alto.
Al 63’ grande occasione per Rocca che, da due passi, di testa, manda
alto. Lucarelli corre ai ripari e al 64’ fa uscire Quaini e Marsura
sostituendoli con Chiarella e Dubiskas.
Al 71’ manda in campo Bocic e Zanellato al posto di De Luca e
Zammarini. Al 77’ la mossa della disperazione con Popovic che
prende il posto di Rapisarda. Ma il numero di attaccanti non vale
niente se non si costruiscono azioni da rete. Il Sorrento tiene e
costringe il Catania alla quarta sconfitta casalinga del campionato.
La gestione di Lucarelli, almeno per quanto riguarda il campionato,
rischia di trasformarsi in fallimentare, un pessimo -4 in Media Inglese
in appena 5 gare. Grazie teppisti, buon Natale!