Alla ricerca della vera dimensione del Catania di Lucarelli.
Dall’esaltante vittoria per 4-0 a Benevento, alla deprimente sconfitta
di Crotone con un mortificante 0-3, con ritorno alla travolgente
vittoria casalinga contro un evanescente Brindisi, fanalino di coda e,
per quel che si è visto in queste venti gare, peggiore squadra del
campionato. Ma la scarsa consistenza del Brindisi, ancor più
indebolito dalle numerose cessioni nel mercato di gennaio, non deve
far passare in secondo piano l’ottima prestazione del Catania,
puntiglioso e attento durante tutto l’arco della gara.
Guidata da un sontuoso Roberto Zammarini, per distacco in assoluto
il miglior in campo, la squadra rossazzurra ha disputato una gara
convincente e di buona qualità mettendo a segno ben cinque reti,
considerate quattro per la grave svista di arbitro e collaboratore di
linea.
Dopo circa un mese di astinenza, dovuto alla maleducazione di un
gruppo di persone che pretendono di dichiararsi tifosi del Catania, i
tifosi veri aspettavano con curiosità il ritorno al Massimino della
squadra del cuore. Spalti con larghi vuoti, a testimonianza di quanto
sia opinabile la scelta di far disputare le gare in pieno gennaio alle
20:45.
C’era parecchia attesa per vedere all’opera i volti nuovi, calciatori
chiamati a dare il loro contributo per raddrizzare un cammino in
campionato, fin qui, parecchio deludente.
Ebbene, a spiccare in campo sono stati i “vecchi” primo fra tutti il già
citato Zammarini, seguito a ruota da Castellini, autore di una gara
difensiva perfetta, poi Rapisarda, Zanellato, Di Carmine, che ha avuto
il grosso merito di sbloccare la gara e Bethers, pronto nell’unica
azione pericolosa degli ospiti. Dei nuovi si è visto poco, anche se
Peralta si è dimostrato utile e meno fumoso del Chiricò versione no,
2
ma l’ex Entella Kontek ha disputato una gara non certo impeccabile.
Costantino si è visto poco in fase conclusiva, anche se ha trasformato
in maniera impeccabile il rigore del 3-0 e Celli non ha convinto.
Per quanto riguarda Welbeck è entrato a risultato già acquisito.
Per la gara del riscatto Lucarelli ha mandato in campo un 3-5-2 con
Bethers in porta; Curado, Kontek e Castellini nei tre arretrati,
Rapisarda e Celli esterni di centrocampo, Zammarini Zanellato e
Peralta a centrocampo, Costantino e Di Carmine in avanti.
Il Catania è lento a carburare ma col passare dei minuti diventa
padrone del campo. All’11’ segna Di Carmine, dopo una respinta del
portiere ospite Saio su Costantino, e sullo stesso bomber ex Perugia.
Il pallone dà l’impressione a tutti di varcare per intero la linea di
porta, non sono dello stesso avviso l’arbitro Cherchi di Carbonia e il
suo collaboratore che, fra le vibranti proteste rossazzurre, assegna il
calcio d’angolo.
Ma si capisce subito che per il malcapitato Brindisi non può esserci
scampo. Al 24’ Zammarini recupera un prezioso pallone e innesca
Peralta che serve subito Di Carmine. Il gran destro sotto la traversa
alla sinistra di Saio sancisce il vantaggio del Catania.
La reazione degli ospiti nel primo tempo è tutta racchiusa in un errore
di Kontek che regala un pallone a Malaccari, la sfera arriva a Trotta
che lascia partire un forte tiro, Bethers, con qualche difficoltà,
respinge.
Nella ripresa il Brindisi si rende subito pericoloso con Calderoni, ma
il portiere etneo è attento e respinge in angolo.
Al 62’ Zammarini, defilato sulla destra, intravede il portiere fuori dai
pali e lascia partire uno spiovente spettacolare che chiude l’incontro.
Il Brindisi non riesce a reagire e per il Catania è festa.
Al 77’ sacrosanto rigore per i rossazzurri per un fallo di mano in area
di un difensore ospite. Sul dischetto, visto che Di Carmine era stato
appena sostituito da Cianci, va Costantino. L’ex Monterosi trasforma
con un tiro rasoterra alla destra del portiere ospite. All’85’ c’è gloria
3
anche per Chiarella, subentrato a Zanellato al 79’. Il giovane
attaccante risolve una mischia per il 4-0 finale.
E Chiricò? Il buon Cosimo, “scolaretto” in punizione dopo i
clamorosi errori di Crotone, entra in campo al 79’ in sostituzione di
Costantino.
In definitiva riscatto doveva esserci e riscatto c’è stato, ma la squadra
avversaria, debole in tutti i reparti, ha facilitato il compito.
La prossima gara sul campo dell’AZ Picerno, squadra di alta
classifica che non è di certo il Brindisi… diciamo vale almeno quanto
il Benevento.

Un Catania arrabbiato e rinnovato fa festa con quattro reticontro un evanescente Brindisi, ma a spiccare sono i“vecchi”.Alla ricerca della vera dimensione del Catania di Lucarelli.Dall’esaltante vittoria per 4-0 a Benevento, alla deprimente sconfittadi Crotone con un mortificante 0-3, con ritorno alla travolgentevittoria casalinga contro un evanescente Brindisi, fanalino di coda e,per quel che si è visto in queste venti gare, peggiore squadra delcampionato. Ma la scarsa consistenza del Brindisi, ancor piùindebolito dalle numerose cessioni nel mercato di gennaio, non devefar passare in secondo piano l’ottima prestazione del Catania,puntiglioso e attento durante tutto l’arco della gara.Guidata da un sontuoso Roberto Zammarini, per distacco in assolutoil miglior in campo, la squadra rossazzurra ha disputato una garaconvincente e di buona qualità mettendo a segno ben cinque reti,considerate quattro per la grave svista di arbitro e collaboratore dilinea.Dopo circa un mese di astinenza, dovuto alla maleducazione di ungruppo di persone che pretendono di dichiararsi tifosi del Catania, itifosi veri aspettavano con curiosità il ritorno al Massimino dellasquadra del cuore. Spalti con larghi vuoti, a testimonianza di quantosia opinabile la scelta di far disputare le gare in pieno gennaio alle20:45.C’era parecchia attesa per vedere all’opera i volti nuovi, calciatorichiamati a dare il loro contributo per raddrizzare un cammino incampionato, fin qui, parecchio deludente.Ebbene, a spiccare in campo sono stati i “vecchi” primo fra tutti il giàcitato Zammarini, seguito a ruota da Castellini, autore di una garadifensiva perfetta, poi Rapisarda, Zanellato, Di Carmine, che ha avutoil grosso merito di sbloccare la gara e Bethers, pronto nell’unicaazione pericolosa degli ospiti. Dei nuovi si è visto poco, anche sePeralta si è dimostrato utile e meno fumoso del Chiricò versione no,
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ma l’ex Entella Kontek ha disputato una gara non certo impeccabile.Costantino si è visto poco in fase conclusiva, anche se ha trasformatoin maniera impeccabile il rigore del 3-0 e Celli non ha convinto.Per quanto riguarda Welbeck è entrato a risultato già acquisito.Per la gara del riscatto Lucarelli ha mandato in campo un 3-5-2 conBethers in porta; Curado, Kontek e Castellini nei tre arretrati,Rapisarda e Celli esterni di centrocampo, Zammarini Zanellato ePeralta a centrocampo, Costantino e Di Carmine in avanti.Il Catania è lento a carburare ma col passare dei minuti diventapadrone del campo. All’11’ segna Di Carmine, dopo una respinta delportiere ospite Saio su Costantino, e sullo stesso bomber ex Perugia.Il pallone dà l’impressione a tutti di varcare per intero la linea diporta, non sono dello stesso avviso l’arbitro Cherchi di Carbonia e ilsuo collaboratore che, fra le vibranti proteste rossazzurre, assegna ilcalcio d’angolo.Ma si capisce subito che per il malcapitato Brindisi non può esserciscampo. Al 24’ Zammarini recupera un prezioso pallone e innescaPeralta che serve subito Di Carmine. Il gran destro sotto la traversaalla sinistra di Saio sancisce il vantaggio del Catania.La reazione degli ospiti nel primo tempo è tutta racchiusa in un erroredi Kontek che regala un pallone a Malaccari, la sfera arriva a Trottache lascia partire un forte tiro, Bethers, con qualche difficoltà,respinge.Nella ripresa il Brindisi si rende subito pericoloso con Calderoni, mail portiere etneo è attento e respinge in angolo.Al 62’ Zammarini, defilato sulla destra, intravede il portiere fuori daipali e lascia partire uno spiovente spettacolare che chiude l’incontro.Il Brindisi non riesce a reagire e per il Catania è festa.Al 77’ sacrosanto rigore per i rossazzurri per un fallo di mano in areadi un difensore ospite. Sul dischetto, visto che Di Carmine era statoappena sostituito da Cianci, va Costantino. L’ex Monterosi trasformacon un tiro rasoterra alla destra del portiere ospite. All’85’ c’è gloria
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anche per Chiarella, subentrato a Zanellato al 79’. Il giovaneattaccante risolve una mischia per il 4-0 finale.E Chiricò? Il buon Cosimo, “scolaretto” in punizione dopo iclamorosi errori di Crotone, entra in campo al 79’ in sostituzione diCostantino.In definitiva riscatto doveva esserci e riscatto c’è stato, ma la squadraavversaria, debole in tutti i reparti, ha facilitato il compito.La prossima gara sul campo dell’AZ Picerno, squadra di altaclassifica che non è di certo il Brindisi… diciamo vale almeno quantoil Benevento.