Un buon Catania non demerita ma perde di misura a Rimini, tutto rinviato alla gara di ritorno.
Rimini è stata, dal Dopoguerra fino a tutti gli anni Ottanta, la meta
turistica più ambita per quasi tutte le famiglie italiane. Dalla costa
della Romagna, che va da Cesenatico fino a Cattolica, migliaia di
persone hanno affollato le spiagge, scegliendo come meta obbligata
l’accogliente Rimini.
Per il Catania di Lucarelli la gara esterna di Rimini, primo turno della
semifinale di Coppa Italia, rappresentava un’occasione da non
perdere. Ma sia per il Rimini che per il Catania, si trattava, Lucchese
permettendo, di una finale anticipata per accedere ai Play off
promozione con gli stessi diritti delle squadre classificate al terzo
posto dopo la regolar season.
Quindi, il Catania si recava a Rimini consapevole che la gara rivestiva
la stessa importanza anche per i padroni di casa e che non poteva
essere una vacanza turistica in quanto i biancorossi stanno
attraversando un ottimo momento di forma avendo vinto l’ultima gara
interna del campionato con un clamoroso 3-1, battendo la Torres,
seconda forza del campionato che ha ben 50 punti.
È andata male e il Catania ritorna battuto dal Romeo Neri di Rimini
per 1-0 ma ai ragazzi di Lucarelli non si può rimproverare nulla in
quanto sono stati in partita fino alla fine e meritavano ampiamente un
risultato diverso. Nulla di compromesso, a decidere chi andrà in finale
sarà la gara di ritorno e non è detto che chi andrà in finale avrà il terzo
posto nei Play off assicurato in quanto la Lucchese ha vinto per 1-0 la
gara d’andata contro il Padova.
Da Rimini un risultato che ha deluso sia il presidente Pelligra,
presente in tribuna, sia i mille tifosi etnei, ma una prestazione che fa
ben sperare per la gara di ritorno di fine febbraio.
Lucarelli ha schierato un 3-4-1-2 con Chiarella dietro le due punte
Costantino e Di Carmine, in difesa esordio assoluto del neo acquisto
Monaco, schierato con l’ex Entella Kontek, Castellini e Curado, per il
centrocampo Lucarelli ha scelto Quaini, Welbeck, Zammarini e
Peralta. Una squadra offensiva con la chiara intenzione di chiudere il
discorso semifinale, cosa non facile in quanto il Rimini si presenta
subito con un tiro a giro di Lamesta che coglie il palo a Bethers
battuto.
Per i tifosi del Catania sembra solo un episodico spavento in quanto i
rossazzurri prendono in mano le redini dell’incontro e si fanno
minacciosi, ma, un po’ a sorpresa, al 38’ il Rimini va in vantaggio e a
siglare la rete è il pericoloso Lamesta, una rete viziata da un
precedente fallo subito da Kontek in ripartenza, non fischiato
dall’arbitro, e da un presunto fuorigioco di Lamesta, bravo a
sorprendere la retroguardia etnea e ad aggirare Bethers in uscita.
Il Catania tenta in tutti i modi di riequilibrare l’incontro, ma prima
Costantino e poi Zammarini si vedono negata la rete solo dalla
sfortuna. Davvero clamorosa la traversa interna colta da Zammarini
con un tiro a giro al termine di una stupenda azione. Purtroppo lo
stesso Zammarini sarà espulso per un fallo per gioco violento.
Quindi Catania battuto ma che fa ben sperare per la gara di ritorno del
28 febbraio al Massimino in quanto il Rimini di Troise non è
sembrato un ostacolo insormontabile.
Attenzione, però, a considerare il passaggio di turno come una
formalità in quanto il Rimini, come tutte le squadre di centro-bassa
classifica del girone B, quando gioca fuori casa si sa chiudere molto
bene e difende con i denti e con le unghie il pareggio.
Ma c’è tempo per pensarci, domenica prossima il Catania è atteso
dalla gara casalinga contro il Monopoli e non può fallire i tre punti.
Foto d’archivio
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