Dopo la brutta gara di Foggia, dove il Catania, comunque, è riuscito
almeno a portare a casa un punto, si sperava che il recupero di Picerno
potesse essere l’occasione giusta per un rilancio in classifica, che a
questo punto diventa sempre più difficile.
Invece, il Catania, al termine di una gara non spettacolare, esce
sconfitto dal campo di Picerno con qualche comprensibile
recriminazione per le occasioni sciupate, ma con la brutta immagine
fornita che è quella di essere ancora senza un gioco convincente.
Il tecnico dei rossazzurri, Cristiano Lucarelli, continua ancora a fare
“l’apprendista stregone” alla ricerca della formula giusta e presenta
un’altra formazione nuova confermando Albertoni in porta, poi
Castellini, Monaco e Curado nei tre di dietro, un centrocampo
formato da Welbeck e Quaini centrali, con Bouah e Cicerelli esterni,
infine, Tello e Chiricò dietro la punta centrale che è Costantino.
È inutile parlare di schemi in quanto non si capisce bene con quale
schema abbia giocato Lucarelli, forse un iniziale 3-4-2-1, forse un 3-
5-2, o, addirittura un 4-3-3, l’unica cosa certa è che ha chiuso la gara
con un 4-2-4, alla ricerca, vana, di un pareggio che non avrebbe
demeritato.
Il Picerno, invece, guidato dall’ottimo Emilio Longo, ha dato da
subito l’impressione di essere una squadra rodata che gioca a
memoria. Molto bravi Emanuele Esposito e Guerra.
Dopo una prima fase di gara equilibrata al 20’ i padroni di casa sono
passati in vantaggio con un gol da cineteca: Curado ha respinto un
pallone fuori area da dove è arrivato in corsa Gallo, Tello prima ha
cercato di bloccarne la corsa poi, si è fermato. Tiro voluto e preciso
che si è insaccato all’angolino basso alla destra dell’incolpevole
Albertoni.
Da quel momento la gara è cambiata, con il Picerno che ha continuato
a giocare da squadra e a controllare senza affanni e il Catania che in
maniera arruffona e disordinata ha cercato la rete.
Poco prima che gli etnei passassero in vantaggio un disimpegno
sbagliato di Gilli ha messo Costantino solo davanti al portiere di casa
Calciatore, ma lo stesso Gilli, prodigioso nel recupero, ha impedito la
rete. Per tutto il primo tempo il Picerno non ha corso più rischi.
Nella ripresa il Catania è partito con più determinazione e più voglia
di recuperare il risultato e nei primi venticinque minuti ha chiuso il
Picerno, poi, lentamente, si è spento. L’occasione colossale per il
pareggio l’ha avuta ancora Costantino, servito da Chiricò, ma l’ex
Monterosi, solo davanti alla porta ha calciato alto.
Lucarelli che oltre ai due portieri aveva in panchina solo cinque
calciatori di movimento ha cercato con i cambi di rivitalizzare la
squadra, ma Di Carmine non ha toccato un pallone né Peralta e
Chiarella hanno inciso. L’ultima occasione è capitata nel quarto dei
cinque minuti di recupero a Castellini che su punizione ha sfiorato la
traversa. Il cammino del Catania di Lucarelli è diventato imbarazzante, dopo le
prime due vittorie, nelle nove gare seguenti il tecnico livornese ha
ottenuto due larghe vittorie per 4-0, tre pareggi e 4 sconfitte.
15 punti in 11 gare alla media di 1,36, una buona media per una
squadra che aspira a una salvezza tranquilla ma una media scadente
per le aspirazioni del Catania.
Urge riscattarsi subito e tornare alla vittoria già a partire dalla
prossima gara al Massimino quando il Catania ospiterà la ripescata
Casertana, battuta a domicilio con un sonoro 4-0. L’ostacolo non è
facile in quanto gli uomini di Cangelosi giocano da vera squadra e
vantano in classifica 10 punti in più del Catania.
Foto d’archivio