E adesso i tifosi del Catania chiedono a gran voce la testa di Cristiano
Lucarelli! Si tratta di una richiesta più che legittima se consideriamo
che Luca Tabbiani ha lasciato la squadra al dodicesimo posto in
campionato e Cristiano Lucarelli l’ha fatta precipitare al
quindicesimo! Nessuno credeva che l’allenatore livornese potesse
ottenere una media peggiore rispetto al suo predecessore, nemmeno
coloro che credevano poco in lui. Ebbene, piaccia o non piaccia è
così. Media di 1,25 per Tabbiani in 12 gare alla guida del Catania,
media di 1,17 per Cristiano Lucarelli in 17 gare in campionato sulla
panchina del Catania.
Quel che è peggio, dopo le prime due vittorie, con Lucarelli in
panchina il Catania ha ottenuto 14 punti in 15 gare alla media di
0,933, mantenendo la stessa media nelle ultime 8 gare si correrebbe il
rischio serio di vanificare l’esaltante vittoria contro il Rimini in
Coppa Italia e di non poter disputare i Play off promozione.
Pensare che la società, apprezzabile per i sacrifici economici
affrontati, possa dare il benservito a un tecnico che ha profondamente
deluso tutti coloro che credevano in lui, appare molto difficile, ancor
più difficile che il tecnico si possa fare da parte è ancora più difficile
in quanto si è autoblindato ottenendo un contratto biennale.
Non ci resta che sperare che il Catania nelle prossime due gare
casalinghe contro Potenza e Audace Cerignola possa tirare fuori
l’orgoglio e fare bottino pieno per andare avanti con quella serenità
che, dopo quest’umiliante sconfitta, adesso non c’è.
Fedele al suo inconfondibile modo di fare Cristiano Lucarelli ha
presentato ad Avellino la diciassettesima formazione differente in
diciassette panchine in campionato.
Lasciamo stare il modulo schierato, quello conta poco, soprattutto se
si tratta di un modulo più virtuale che reale, in porta c’è l’esordio di
Furlan, per il ragazzo un esordio sfortunato in quanto non ha nessuna
colpa sulle reti incassate e ne ha evitato una sesta. Nonostante le
ultime due brutte prove, Lucarelli dà fiducia all’ex Ternana Celli:
disputerà una gara disastrosa. Con Celli l’altro esterno è Alessio
Castellini, al solito fra i pochi a salvarsi dal naufragio. La coppia di
centrale è formata da Kontek e Curado, omettiamo il giudizio. A
centrocampo non c’è Welbeck, trio composto da Ndoj, Sturaro e
Zammarini. Trio d’attacco con Peralta e Marsura a sostegno della
punta centrale Costantino, il quale, per quanti sforzi fatti, ha visto
pochissimo il pallone, ad eccezione del tiro senza pretese scagliato al
6’.
L’Avellino, per quest’anno deficitario al Partenio Lombardi con sole
5 vittorie, 5 pari e 4 sconfitte prima di questa trionfale vittoria, è
guidato da un allenatore bravo ed emergente come l’ex Cerignola
Michele Pazienza, subentrato dopo le prime disastrose giornate di
campionato all’esonerato Massimo Rastelli.
Dopo circa mezz’ora dove si è registrato poco e niente, l’Avellino
accelera e passa in vantaggio sfondando dalla parte di Celli, al
termine di una veloce ripartenza conclusa in rete dall’ex Michele
Rocca. Catania stordito e i Lupi dell’Irpinia due minuti dopo
raddoppiano con uno splendido tiro al volo di Gori. Al 45’ l’Avellino
cala il tris: altro errore di posizione di Celli e dei centrali, De
Cristofaro s’invola tutto solo davanti a Furlan, il portiere etneo
compie una prodezza deviando sul palo ma l’attaccante irpino
riprende e segna.
Si va negli spogliatoi con un Catania con la coda fra le gambe: troppi
calciatori fuori posizione e troppi sottotono.
Forse ancora stanchi per la gara contro il Rimini?
Ad inizio ripresa Lucarelli manda subito in campo Bouah sostituendo
lo spento e lezioso Ndoj.
A qui si ripete il paradosso stagionale: il Catania di Cristiano
Lucarelli ha un organico da primi posti ma il tecnico, fin adesso, non
è stato capace di farlo rendere come si sperava, soprattutto in termini
di gioco espresso. Il Catania ritorna in campo molto determinato e al
50’ accorcia le distanze: Marsura si ricorda che a Venezia faceva la
seconda punta e non partiva dalla linea dei difensori e le reti riusciva
a segnarle. L’ex Venezia riceve un pallone da Zammarini si
destreggia bene in area e batte l’incolpevole Ghidotti per la sua prima
rete stagionale.
Passano appena due minuti e Marsura insiste in avanti e fa pervenire
uno spiovente in area, la difesa dell’Avellino respinge male e Alessio
Castellini realizza la rete della speranza ribadendo di essere di
un’altra categoria. Al 54’ s’infortuna Bouah ed entra Cicerelli.
Ancora Castellini pericoloso al 58’ con un tiro che sfiora il palo.
L’Avellino, che sul 3-0 aveva allentato la presa, ricomincia a giocare,
il Catania smette di farlo. Al 72’ Welbeck sostituisce Sturaro, ormai
senza fiato e al 77’ Russo con un colpo di testa chiude la pratica, ma
era solo in area con l’intera difesa del Catania assente.
Furlan all’80’ evita la quinta rete, ma nulla può all’84’ quando Liotti
conclude con un preciso sinistro una velocissima ripartenza.
Nei minuti di recupero Furlan è bravo ad evitare la sesta rete.
Per l’Avellino arriva una vittoria che sa di trionfo, per il Catania la
tredicesima sconfitta stagionale, la più umiliante.
Adesso qualcosa si deve pur fare in quanto non si può morire dentro.

Foto d’archivio