Per il Catania e i suoi impareggiabili tifosi è partito il decimo
campionato consecutivo in serie C.
Retrocessa per un illecito mai provato e, probabilmente, mai
commesso, dopo un campionato sconcertante di serie B, chiuso al
quindicesimo posto, con una salvezza sul campo acquisita nell’ultimo
turno di campionato, la squadra etnea tenta per la decima volta
consecutiva di tornare nel calcio che conta.
I tifosi rossazzurri negli ultimi dieci anni sono stati sottoposti delle
continue umiliazioni, tanto intense che, se il Catania per loro non
fosse una fede, da tempo avrebbero fatto rimanere la squadra priva del
loro prezioso apporto.
Una tempesta turbinosa che ha travolto tutto: prima la mortificazione
della retrocessione per illecito, poi un biennio con la squadra
penalizzata costretta a stringere i denti per mantenere la categoria.
L’illusione del rilancio grazie a un’ottima formazione allestita da
Pietro Lo Monaco, ma con l’errore di affidare la guida tecnica a
Cristiano Lucarelli, con la conseguente serie B regalata al Lecce per
gli errori del tecnico e per i pali colpiti nella sfortunata semifinale
contro il Siena. Le difficoltà economiche sempre più crescenti.
Il fallimento della gestione Pulvirenti  la gestione
SIGI che ha portato il Catania alla radiazione.
Infine, l’avvento di Ross Pelligra, il ritorno in serie C dopo la
trionfale cavalcata della squadra guidata da Giovanni Ferraro,
l’illusione di poter ritornare subito in serie B, svanita alle prime luci
della realtà per errori gestionali, dovuti all’inesperienza, che hanno
portato alla guida tecnica del Catania prima il carneade Luca
Tabbiani, poi il rovinoso Cristiano Lucarelli che, ritornato per la terza
volta sulla panchina rossazzurra per riscattare le due precedenti
esperienze, ha fatto peggio, stabilendo il record per media punti
negativa della storia del Catania in serie C.
In mezzo a tante fitte nuvole ha fatto capolino la luce di un pallido
sole, quello della vittoria della Coppa Italia di categoria, che ha
consentito al Catania, salvo all’ultima giornata di campionato, di
poter disputare i Play off promozione con i diritti delle terze
classificate.
La squadra, rigenerata da Michele Zeoli, ci ha provato, ma ha fallito
l’approdo in semifinale, sconfitta dall’Avellino.
Tutta acqua passata, il presente dice Sorrento-Catania sul campo
neutro di Potenza con i tifosi etnei spinti in Lucania solo dalla fede,
visto che la stagione non è iniziata nel migliore dei modi, grazie a
qualcuno che, in cerca di scoop, si è divertito a diffondere la falsa
notizia di un altro imminente fallimento della società con il
disimpegno di Ross Pelligra. Eppure, bastava un briciolo di logica per
mettere in dubbio la veridicità della notizia in quanto una società che
è in difficoltà economiche non ingaggia un super tecnico come
Mimmo Toscano e un DS come Daniele Faggiano.
Abbandonate le chiacchere da Bar dello Sport a parlare sarà il campo.
Al Viviani di Potenza, visto il numero di spettatori presenti, in pratica
è come se il Catania giocasse in casa, ma si tratta di una squadra
incompleta, carente in diversi reparti, soprattutto quello offensivo,
visto che gli attaccanti in grado di assicurare con le loro reti 7-8 punti
in più in campionato sono finiti altrove. Per tutti due nomi: Facundo
Lescano, ingaggiato dall’ambizioso Trapani, e Davide Merola. Il
primo acquistato dalla Triestina, ma consacratosi bomber a Pescara
sotto la gestione Zeman, che ha lanciato nel calcio che conta anche il
secondo. Merola è rimasto a Pescara, sembrava sul punto di arrivare a
Catania, poi si è intromesse il Trapani. Daniele Sebastiani, presidente
della squadra abruzzese, ha dimostrato più volte in passato di non
essere di parola e il ragazzo, autore di 17 reti nella scorsa stagione pur
non essendo una punta centrale, aspetta di accasarsi in serie B.
Con Bouah, vicino alla Carrarese, e Carpani squalificato, Toscano è
stato costretto a fare di necessità virtù e ha schierato il suo 3-4-2-1
con Bethers in porta, la linea difensiva composta da Quaini, Ierardi e
Di Gennaro, centrocampo con Sturaro, alla ricerca di riscatto dopo la
deludente stagione passata, l’affidabile Di Tacchio, Castellini e
Anastasio nelle corsie laterali. Un po’ più avanti Luperini e Verna a
supporto dell’unica punta Popovic.
Il Sorrento, guidato da Barilari, appare formazione molto modesta con
l’obiettivo di raggiungere una salvezza tranquilla.
Una squadra più attrezzata del Catania avrebbe tranquillamente vinto,
ma, al momento, il Catania è questo.
A inizio ripresa Toscano ha inserito subito De Luca al posto dello
spento Popovic, ma è cambiato poco.
Alla fine la gara si è conclusa con un prevedibile 0-0, ai punti avrebbe
vinto il Catania, ma il calcio non è il pugilato, per vincere bisogna
segnare e il Catania ha creato poche occasioni da rete.
Comunque, un punto in attesa dell’esordio casalingo e in attesa di
qualche attaccante più affidabile di quelli attuali.

Foto d’archivio