Undicesima giornata di serie C, la fase in cui, di solito, tutte le
squadre hanno gettato via la cosiddetta maschera, dichiarando
obiettivi e mostrando le loro potenzialità.
Il Catania del presidente Ross Pelligra ha l’obiettivo dichiarato di
vincere il campionato e di ritornare in serie B.
Fra il dire e il fare c’è di mezzo il classico mare. Infatti, sarebbe tutto
più facile se, oltre al Catania, non ci fossero altre società con lo stesso
obiettivo, fra tutte Benevento, Avellino e Trapani.
La prima ha mantenuto la stessa
guida tecnica della scorsa stagione, confermando il subentrato Auteri,
con il vantaggio di avere una squadra già rodata. L’Avellino ha
pagato a caro prezzo il dovere fare a meno nelle prime gare di
campionato del suo bomber Patierno, a farne le spese è stato un
tecnico bravo e preparato come Michele Pazienza e l’intero staff
tecnico. Dopo il cambio di panchina, ritrovato Patierno, l’Avellino sta
volando.
Il Trapani, squadra neopromossa, dopo aver subito la batosta interna
dall’AZ Picerno, passato al Provinciale con un eloquente 3-0 e dato il
benservito al tecnico Alfio Torrisi, si è affidato a un allenatore che
rappresenta una scommessa come Salvatore Aronica. Il presidente del
Trapani, Valerio Antonini, è pronto a scommettere che la sua squadra
vincerà il campionato, tanto da gridare allo scandalo dopo il 2-2 di
Monopoli con i padroni di casa, sotto di 2 reti, che hanno pareggiato
nei secondi finali del lungo recupero, dimenticando che ai pugliesi
sullo 0-0 era stato negato un rigore solare.
L’andamento del primo quarto di campionato ha detto che sono
proprio queste quattro squadre che si giocheranno la vittoria finale, le
altre come Audace Cerignola, AZ Picerno e il Giugliano, al massimo
lotteranno per ottenere un ottimo piazzamento Play off.
Restringendo il campo delle favorite, però, si può affermare che, dopo
questo primo scorcio di stagione, la grande favorita rimane alla fine
l’attuale capolista, il Benevento di Gaetano Auteri con il Catania di
Mimmo Toscano a far da guastafeste.
Certo, sarebbe ingiusto e puerile giustificare la sconfitta del Catania
addossando tutte le colpe all’arbitro. La squadra di Mimmo Toscano
ha disputato la peggiore gara della stagione, imbrigliata dal neo
allenatore dei laziali Boscaglia, che è stato bravo a creare una fitta
ragnatela a centrocampo, dove i rossazzurri sono stati in sovente
difficoltà.
Nonostante ciò il Catania avrebbe potuto vincere, o, per lo meno,
avrebbe meritato almeno il pareggio. La vittoria del Latina costituisce
un premio spropositato per una squadra molto modesta che per un’ora
intera ha rinunciato a giocare scegliendo l’arma dell’ostruzionismo.
Per tutto il primo tempo il Catania è apparso lento, impacciato e privo
di idee, col senno del poi forse, per una volta tanto, Mimmo Toscano
ha sbagliato la formazione iniziale. In porta è ritornato Bethers, privo
di colpe sulla rete subita, la difesa a tre è stata la solita con Castellini,
Di Gennaro e Ierardi, e dispiace proprio che uno dei più positivi della
stagione, Di Gennaro, sia stato l’artefice involontario del grave errore
che ha determinato la sconfitta del Catania. Nei cinque di
centrocampo Toscano ha schierato Guglielmotti e Anastasio sulle
fasce poi Verna Carpani e Jimenez, purtroppo tutti insufficienti, In
avanti D’Andrea, ancora molto al di sotto del suo standard, a supporto
di Inglese, che si è dannato l’anima, è retrocesso fino a centrocampo
alla ricerca di un pallone giocabile, ma non è stato collaborato dai
compagni.
Nel Latina, che vale qualcosina in più rispetto al posto che occupa in
classifica, squalificato l’ex Bocic, c’è l’altro ex Ndoj, ma vista la sua
prestazione nessuno l’ha rimpianto. Il migliore degli ospiti l’ex
Foggia Petermann, dotato di classe e visione di gioco.
Il Catania inizia la gara a rilento e non trova spazi, ma al 25’
D’Andrea, da due passi, non riesce a deviare in rete un bel cross di
Guglielmotti.
Il primo tempo si chiude senza sussulti dopo appena un minuto di
recupero concesso da Vogliacco, a discapito dei 3-4 minuti che si
sono persi per uno pseudo infortunio a un calciatore del Latina.
Nella ripresa Toscano corregge subito la formazione inserendo
Lunetta e Stoppa al posto di Anastasio e D’Andrea e il Catania
cambia volto.
Al 48’ Bethers compie una prodezza deviando in angolo un tiro ad
effetto di Petermann, poi, nel giro di due minuti ai rossazzurri
vengono annullate due reti: al 6’Inglese riceve un cross da Lunetta e
batte il portiere ospite, ma la rete viene annullata per fuorigioco
dubbio. All’8’lo stesso Inglese aggira con classe Zacchi e deposita in
rete, ma per l’arbitro è ancora fuorigioco. Purtroppo, in serie C non
esiste il VAR in quanto il primo fuorigioco ha lasciato parecchi dubbi.
Al 59’ Carpani e Lunetta, sugli sviluppi di un corner non riescono a
trovare la deviazione vincente.
Proprio nel miglior momento del Catania, al 60’ il Latina passa in
vantaggio: un rinvio alla viva il parroco della difesa laziale arriva fino
al limite dell’area rossazzurra, Di Gennaro sbaglia un appoggio facile
verso Bethers e colpisce il pallone col ginocchio favorendo
l’inserimento di Ercolano che, da distanza ravvicinata, batte il portiere
etneo che nulla può. Ci sarebbe tutto il tempo per recuperare e
ribaltare la gara, ma la rete gela il Catania e rinvigorisce il Latina che
continua nel suo non gioco ostruzionistico. Toscano tenta di scuotere
la squadra inserendo Quaini e Montalto al 64’, ma è una giornata
storta e gli assalti confusi del Catania sono vanificati dalla poca
lucidità e dall’arbitro che spezza di continuo il gioco.
Finisce con l’immeritata vittoria del Latina.
Per il Catania è un duro colpo in quanto la squadra ha sciupato 7 punti
dei 18 della dotazione casalinga e precipita a -4 in Media Inglese.
Bisogna reagire subito e non guardare per adesso la classifica.
Dopo Giugliano un altro incidente di percorso, con la speranza che sia
l’ultimo.
Foto d’archivio