Un Catania lento e involuto non trova la rete per avere la meglio sul Messina. Adesso è crisi vera.
L’atteso derby fra Catania e Messina ha prodotto una delle gare più scialbe dell’intera giornata di serie C, una gara adatta per spiegare ai bambini alcuni termini poco familiari. In primo luogo per far capire ai più piccoli cosa significa la parola anti calcio. Il prefisso anti in lingua italiana significa qualcosa opposta al termine che segue. Nel nostro caso specifico qualcosa opposta a una gara di calcio.
Per giocare in questo sport producendo un minimo di spettacolo accettabile ci vogliono due squadre disposte a farlo.
Il Catania, sebbene con scarsi risultati, ha cercato di farlo, il Messina, che proveniva da 9 reti incassate nelle ultime due gare, ha scelto di non far giocare gli avversari. È venuta fuori una gara davvero brutta, scarsa di emozioni, le poche, ma in negativo, le ha procurato Montalto autore di una prestazione da dimenticare.
Per spiegare ai ragazzini il termine simulazione basta far vedere le immagini dei calciatori del Messina che, per necessità, ma con poca sportività, di continuo si buttavano a terra come fulminati e vi rimanevano per oltre due minuti.
Se nel calcio, come nella pallacanestro, vi fosse stato il tempo effettivo, questo non avrebbe superato i 30 minuti. Se l’arbitro avesse concesso un recupero adeguato al tempo perso avrebbe dovuto assegnare 15 minuti di recupero e non 6!
Il Messina visto al Massimino, sebbene guidato da Modica, allievo di Zeman, uno che ha inteso il calcio come spettacolo, si è rivelato come la peggiore squadra vista al Massimino in questa stagione. I peloritani, costretti da una classifica preoccupante, hanno adottato la stessa tattica del Latina: perdere tempo in tutte le maniere e impedire al Catania di giocare. I ragazzi guidati da Mimmo Toscano ci hanno messo molto di loro per non vincere mettendo in evidenza un gioco che è lo specchio della crisi che stanno attraversando. Una crisi che, oltre a essere di risultati, con soli 3 punti conquistati nelle ultime 4 gare, è anche di gioco. Un Catania lento, involuto e impreciso fino a fare irritare i tifosi. Troppi e inspiegabili errori tecnici: passaggi elementari sbagliati, deviazioni sotto la porta avversaria mancate, scelte di gioco sbagliate, l’emblema è la punizione dal limite all’82’che Montalto ha voluto tirare e ha calciato alle stelle, con tre compagni accanto che avrebbero fatto meglio di lui.
Il Catania si appiglia alle tante assenze, in quanto, oltre alla mancanza di Sturaro, Di Tacchio e De Rose, rivisto in panchina, oggi ha dovuto fare a meno degli squalificati Guglielmotti e Quaini.
Ma è una giustificazione che non regge, visto che un gioco apprezzabile si può sviluppare anche con i ragazzi della Primavera.
Toscano, facendo di necessità virtù, ha presentato un 3-5-2 mandando in campo Adamonis a custodia dei pali, Castellini, Ierardi e Di Gennaro in difesa, Raimo. Luperini, Verna, Carpani e Anastasio a centrocampo e Montalto e Inglese in avanti. Tralasciando portiere e difesa, poco impegnati dal Messina, troppi calciatori sotto la sufficienza: Verna, lento fino all’esasperazione, spesso ha mantenuto il pallone fra i piedi ritardando le ripartenze. Anastasio tante volte non ha affondato sulla fascia come sa fare e come poteva. Luperini spesso fuori posizione, Carpani non ha sfruttato una delle sue migliori doti: il tiro da fuori area.
A centrocampo si è salvato Raimo, capace di farsi trovare più volte libero sulla fascia destra, anche se ha sciupato molti cross. In avanti Inglese, al solito, si è sfiancato retrocedendo fino a metà campo alla ricerca di un pallone giocabile. Di Montalto meglio tacere.
Nonostante un primo tempo sotto ritmo il Catania ha avuto due grosse occasioni per sbloccare la gara: al 28’Carpani, servito da Inglese, non è riuscito a superare Krapikas in uscita. Dopo aver disputato due gare da “oggi le comiche” il portiere del Messina si è riscattato.
Al 46’Montalto è riuscito con un bel tocco a liberare Inglese, ma Krapikas con la coscia ha deviato il pallone che stava per insaccarsi.
Toscano preferisce non fare cambi subito e il Catania nella ripresa si presenta in campo con la stessa formazione di partenza. Al 60’ viene inserito Stoppa al posto di Luperini, e al 70’ Jimenez al posto di Carpani, la manovra sembra più vivace, ma un pallone di Di Gennaro in mischia viene ribattuto vicino alla linea di porta, poi, all’80’ Inglese sfugge a Salvo ma il difensore del Messina lo falcia poco prima che l’attaccante etneo entri in area. Rosso diretto al difensore del Messina e ghiotta occasione per i rossazzurri con una punizione dal limite da ottima posizione. Montalto spreca tutto calciando come peggio non si potrebbe. I tifosi, a gran voce, chiedono la sostituzione dell’ex attaccante della Casertana, e non hanno tutti i torti, visto che il centravanti non riesce a invertire la sua fase negativa che dura… da inizio stagione. Il culmine della negatività Montalto lo tocca nel finale quando Anastasio crossa lungo, ma Di Gennaro, spostato sulla sinistra, con un bel colpo di testa rimette in mezzo per l’attaccante che, solo e a non più di due metri dalla linea di porta, arriva con il suo piede giusto, ma scivola e non riesce a mettere in rete.
Roba da tagliarsi le vene!
Finisce fra i meritati fischi dei delusi tifosi che, dopo le sconfitte di Avellino e Trapani speravano nella vittoria del rilancio.
La prossima gara la trasferta di Crotone contro una squadra in grande ripresa.
Foto d’archivio
Facebook comments:
Lascia un Commento
Occorre aver fatto il login per inviare un commento