Il Catania non si fa intimorire dai “Lupi” e porta a casa un meritato pareggio.
Le gare fra Avellino e Catania per i tifosi rossazzurri non sono mai state gare banali. Dallo 0-0 ottenuto in Irpinia, nell’unico confronto in serie A, purtroppo unico punto esterno per il Catania, alla memorabile vittoria ottenuta dai rossazzurri per 6-3 in un caldo agosto, alla prima giornata del campionato di serie C 2019-20.
Nello scorso campionato l’Avellino venne al Massimino per una partita valevole per l’undicesimo turno di campionato e vinse con merito per 2-0, con reti di Marconi e Gori. Quella sconfitta, la terza interna su 6 gare disputate, di fatto, rappresentò la fine dell’avventura di Luca Tabbiani sulla panchina del Catania. Sostituito l’acerbo Tabbiani con l’esperto Cristiano Lucarelli la squadra etnea precipitò, toccando il punto più basso della sua storia. Infatti, il tecnico livornese dopo aver illuso i tifosi con le parole e con le prime due vittorie consecutive, iniziò una serie impressionante di brutte figure che portarono a una vera marcia del gambero con la squadra sull’orlo della retrocessione.
Nel girone di ritorno il Catania, sempre guidato da Lucarelli, riportò al Partenio Lombardi di Avellino, una sconfitta umiliante andando subito sotto per 3-0. Un sussulto d’orgoglio, con le reti di Marsura e Castellini, riaprì la gara sul 3-2, ma i padroni di casa la chiusero subito e vinsero 5-2. Con la squadra a serio rischio Play out, la società si liberò di Lucarelli e grazie alla saggia guida di Michele Zeoli evitò una situazione unica e mortificante: quella di non poter partecipare agli spareggi promozione, che le spettavano di diritto poiché vincitrice della Coppa Italia, in quanto impegnata negli spareggi per evitare la retrocessione! Per i tifosi rossazzurri l’illusione di poter approdare in serie B attraverso la lotteria dei Play off non durò molto: dopo aver superato il turno, con una buona dose di fortuna, contro i ragazzotti dell’Atalanta U 23, di fronte al Catania il muro Avellino, finito al secondo posto dietro la Juve Stabia. Per i rossazzurri vittoria al Massimino per 1-0 e sconfitta al Partenio per 2-1 maturata nei minuti finali di gara e speranze di superare il turno che svanirono.
Purtroppo per i tifosi biancoverdi l’Avellino, poi eliminato dal Vicenza, non ce l’ha fatta ed è stato costretto a riprovarci quest’anno, consapevole che le pretendenti alla promozione diretta sono davvero tante, forse anche troppe, fra queste, con l’Avellino, ci sono Benevento, Catania e Trapani.
Dopo 15 turni Avellino e Catania arrivano al confronto diretto con lo stesso identico ruolino di marcia: 6 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Avellino 5° in classifica con 24 punti, il Catania un gradino più sotto in quanto penalizzato di un punto.
L’Avellino, a causa dell’assenza iniziale del suo bomber Patierno, è partito col piede storto il suo campionato, ma con l’avvento in panchina di Raffaele Biancolino sembrava aver preso il volo con 6 vittorie consecutive con 22 reti realizzate. A conferma di quanto il campionato di serie C sia imprevedibile ed equilibrato, quando la squadra di Biancolino sembrava a un passo dalla vetta, in maniera inaspettata, l’attacco si è inceppato, ed è arrivata la sconfitta interna col Taranto per 1-0 poi il pari per 0-0 di Potenza e il bel pari per 2-2 sul campo della capolista Benevento. Insomma, appena 2 punti nelle ultime 3 gare. Nello stesso lasso di tempo il tanto bistrattato e criticato Catania ha fatto meglio, con 4 punti nelle ultime 3 gare, frutto del pareggio a reti bianche contro il Messina, della sconfitta per 3-2 sul campo di quel Crotone che sta viaggiando come un missile, e della vittoria convincente nel derby al Massimino contro l’ambizioso Trapani. Insomma, in un campionato diviso fra le otto squadre con ambizioni e potenzialità di alta classifica e quelle che mirano a una salvezza tranquilla, in ogni turno ci sono in programma degli ipotetici spareggi. Nello scorso turno è stato così per Benevento-Avellino, Giugliano-Potenza, Monopoli-Cerignola e Catania-Trapani. Vincere significa, oltre a ottenere i tre punti, sottrarre 3 punti a una diretta concorrente.
In questo turno Potenza-Monopoli, con le due squadre al 3° posto appaiate a 25 punti e, soprattutto, Avellino-Catania.
L’Avellino mira alla vittoria, il Catania di Mimmo Toscano è deciso a vendere cara la pelle per dar seguito alla bella affermazione ai danni del Trapani. Il tecnico calabrese sa bene che nei confronti diretti esterni può andare bene anche il pareggio, ma ha fiducia nei suoi ragazzi in quanto la concentrazione e la voglia di far bene valgono più dei moduli.
Toscano, in piena emergenza per le tante assenze, presenta un 3-4-2-1 con l’affidabile Bethers in porta, poi Castellini, Di Gennaro e Raimo nel trio difensivo, a centrocampo, Carpani, Verna, Anastasio, Jimenez e Stoppa, in avanti la coppia formata da Inglese e D’Andrea. In pratica il modulo è lo stesso schierato contro il Trapani, ma pesano le assenze di Gega, Guglielmotti e Ierardi. L’Avellino, che punta decisamente alla vittoria del campionato, arrabbiato per la vittoria nel finale sfumata a Benevento, ha uno schieramento molto aggressivo, lo stesso 3-4-2-1 del Catania, con Iannarelli in porta, una difesa esperta e di qualità con Cancellotti, Rigione, Enrici e Frascatore, un centrocampo temibile, nel quale spiccano Palmiero e De Cristofaro. In avanti ci sono D’Ausilio e, più arretrato, l’ex Foggia Sounas di supporto alle due punte, Redan e Patierno. Negli Irpini squalificato l’ex Crotone Tribuzzi, autore della gara che decise l’esordio sfortunato del Catania dello scorso anno.
Da tenere d’occhio il bomber Patierno, vice capocannoniere del campionato con 8 reti.
L’Avellino parte subito forte e al 10’ va vicino alla rete con D’Ausilio, ma Stoppa devia in angolo. Al 16’ si scuote il Catania ma Stoppa e D’Andrea mancano la deviazione da distanza ravvicinata.
Al 24’grande occasione per i padroni di casa: Carpani, già ammonito, commette un fallo in area su Frascatore, l’arbitro Zanotti di Rimini concede il giusto rigore, con gli Irpini che protestano in quanto volevano la seconda ammonizione per Carpani che avrebbe significato l’espulsione. L’arbitro non si lascia intimorire dalle proteste, Carpani resta in campo e lo specialista Patierno s’incarica della trasformazione.
Bethers è superlativo e respinge la conclusione indirizzata alla sua sinistra. Per l’Avellino è una mazzata psicologica.
Al 40’ il Catania passa in vantaggio: violenta punizione calciata da Stoppa che colpisce la traversa, il pallone perviene a Castellini che crossa subito, al centro dell’area c’è D’Andrea che con un poderoso colpo di testa batte Iannarilli. Il Catania potrebbe raddoppiare, ma Raimo fallisce una facile ripartenza. Finale infuocato con l’arbitro che espelle Faggiano e un dirigente dell’Avellino, non molto educato in quanto, uscendo dal campo, rifiuta vigorosamente di dare la mano al DS del Catania. I rossazzurri vanno al riposo in vantaggio, il problema è mantenerlo per l’intera gara.
Nella ripresa i “Lupi” scendono in campo agguerriti e azzannano quasi subito il Catania: 48’ D’Ausilio lancia Redan che sorprende con uno scatto perentorio la difesa del Catania e batte l’incolpevole Bethers.
Il Catania continua a sviluppare un gioco convincente e al 55’ ritorna avanti grazie a una “zampata” di Stoppa che ribatte in rete una respinta su un colpo di testa di Di Gennaro. L’Avellino, ferito, mostra i denti, ma il Catania tiene e sfiora il tris con D’Andrea e con Inglese.
L’Avellino dimostra tutta la sua forza e al 78’ colpisce la traversa con un colpo di nuca del nuovo entrato Campanile.
All’82’ dopo un’azione insistita, i padroni di casa arrivano al meritato pareggio ancora con Redan che da distanza ravvicinata, in area di rigore, scaglia un bolide sul quale Bethers non può fare nulla.
I padroni di casa tentano il ribaltone, e ci vanno vicini nel recupero con un colpo di testa di Liotti. Poi le due squadre, consapevoli della forza degli avversari, accolgono bene il pareggio finale.
Per l’Avellino, 3 punti nelle ultime 4 gare, a riprova che in questa serie C non è facile vincere. Per il Catania un risultato meritato su un campo di una diretta concorrente per la promozione diretta… Benevento permettendo.
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