Nomen omen, una locuzione latina che davvero ci sta tutta, perché il tratto distintivo di questi ragazzi è senza dubbio l’irrefrenabile desiderio di rinascita, più che della loro, della comunità dove vivono, l’ambiente sociale di cui fanno parte attiva in un osmotico scambio relazionale che li tiri fuori da paludose derive noiosamente individualistiche. E se per adesso (e siamo certi ancora per poco) Camporotondo non offre tanto per soddisfare i desideri di chi sta per affacciarsi alla vita dei “grandi”, la forza associativa che è creativa per antonomasia, in loro ugualmente deflagra in mille idee, una più bella dell’altra. Come non ricordare del ruolo “gastronomico” durante la sagra, o l’iniziativa di proiettare un film sul tema violenza sulle donne nei giorni antecedenti il 25 novembre? E adesso con il Natale alle porte cosa s’inventano? Rifare il look a una parte storica del paese come l’antico palmento riadattandolo al contesto natalizio e… in maniera perspicace: traendo forza espositiva, immaginifica, dalla sua storia racchiusa in quelle mura che profumano ancora oggi di acini, mosto e antichi riti della vendemmia, quella dove si schiavacciava l’uva a piedi nudi per intenderci. Ma cosa stanno combinando di così particolare che meriti così tanto la nostra distratta attenzione di “adulti impegnati” a volte non si capisce bene in cosa? Questo lo scopriremo il giorno dell’inaugurazione che sarà l’otto dicembre alle ore 10:00, per adesso dalle foto si può solo immaginare, per i dettagli bisognerà attendere…ma almeno citarli è il minimo che si possa fare

Milena Bulla

Giuseppe Bulla

Aldo Battiato

Marika Bruno

Maria Distefano

Vito Bruno

Antonio Ragusa

Laura Licandro

Giuseppe Furnari

Claudia Furnari

Enea Mirabella

Maria Sofia Giudice

Mauro Giudice

Michele Tirendi

Cristina Monforte

Di più non aggiungiamo, non togliamoli il piacere di descriverci prossimamente il back stage che sottendente la loro creatività.