Addio sogni di gloria. Il Potenza approfitta dei clamorosi errori del Catania e passa al Massimino.
Il calcio è lo sport più imprevedibile in assoluto e non finisce mai di
stupire. Chi scrive da alcune giornate ha colto il Benevento in calo,
impressione personale, e i tifosi del Catania si sono recati al
Massimino fiduciosi di quest’opinione, con la speranza che un pari
interno della capolista Benevento nel derby contro il Giugliano
potesse fare avvicinare il Catania alla vetta. Al limite, anche con la
vittoria del Benevento, battere il Potenza avrebbe significato operare
il sorpasso in classifica nei confronti dei lucani. Il Benevento ha perso
in casa, il Catania lo ha imitato, tutto a vantaggio dell’Avellino che
adesso diventa la squadra favorita per la vittoria finale!
Per battere una squadra, che in classifica prima di questa gara aveva
un punto in più del Catania e sul campo aveva fatto gli stessi punti dei
rossazzurri, sarebbe stata necessaria una prestazione attenta e di
grande sacrificio. Purtroppo, per la maggior parte dei tifosi
rossazzurri, le avvisaglie che per la squadra di Mimmo Toscano
qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto si sono colte alla
lettura delle formazioni con Adamonis in porta al posto
dell’indisponibile Bethers e con la defezione di un pilastro della
difesa come Di Gennaro.
Il portiere di riserva aveva fatto tirare un sospiro di sollievo al 4’
quando era riuscito a respingere con una prodezza un colpo di testa di
Caturano su cross di Rillo. Purtroppo, si è trattata solo di una crudele
illusione. Premettiamo che a vincere o a perdere è sempre la squadra e
non basta una singola prestazione storta a determinare il risultato, se il
Catania ha perso non è colpa di Adamonis, o meglio, non è solo colpa
di Adamonis. Per esempio, chi non conoscesse la carriera del
calciatore stenterebbe a credere che Sturaro visto contro il Potenza
abbia giocato non solo in serie A, ma, addirittura, qualche gara con la
maglia azzurra della Nazionale! Oltre Adamonis, del quale si temeva
che potesse ripetere la serie di strafalcioni messi in mostra contro il
Giugliano e persino nella gara di Coppa Italia contro il Trapani, molti
rossazzurri hanno giocato molto al di sotto delle loro possibilità e
tutta la squadra, compreso il tecnico Toscano, hanno fornito una
prestazione da dimenticare in fretta.
Dall’altra parte ci stava il Potenza che in porta si avvale delle
prestazioni di Fabrizio Alastra, uno che in serie A e nella Nazionale
giovanile non ha giocato per caso, e di Salvatore Caturano che,
accostato a Montalto, ricorda l’antico sviluppo delle fotografie, in
quanto per ogni foto originale esisteva la negativa.
Con queste premesse e con questa prestazione battere il Potenza
diventava un’utopia. Eppure, il Catania avrebbe potuto
tranquillamente portare a casa un risultato positivo, persino la vittoria,
se tutto non fosse girato storto: portiere ospite in giornata di grazia,
clamorosi errori e squadra fragile dal punto di vista nervoso hanno
dato la vittoria al Potenza, che non ha fatto sfracelli, oppure ha
dominato, ha avuto solo più convinzione dei rossazzurri.
È una sconfitta che brucia sulla pelle dei tifosi e segna la fine di tutte
le illusioni in quanto spedisce la squadra a metà classifica.
Dopo la parata di Adamonis su Caturano già descritta, il Catania
aveva cominciato a prendere in mano le redini del gioco dando
l’impressione di poter passare in vantaggio. Al 6’, su una punizione
calciata bene da Stoppa, Anastasio, in scivolata, centrava in pieno il
palo ad Alastra battuto. Poi la solita e consueta direzione di gara alla
quale i tifosi sono ormai rassegnati. Al 15’ il Catania andava in gol
con un perfetto colpo di testa di Lunetta su cross di Quaini, l’arbitro
Simone Gavini di Aprilia, annullava la rete per una presunto fallo di
Montalto su Sciacca su un’azione precedente lasciando tutti interdetti.
Ammesso che il fallo ci fosse, perché non ha fischiato subito?
Il Catania insiste ma prima, al 24’ Stoppa calciava alto dal limite e
poi, al 36’ Montalto, da buona posizione, mirava verso le stelle!
Al 41’, su una corta respinta delle difesa ospite, Sturaro coronava la
sua brutta prestazione non riuscendo nemmeno a inquadrare la porta!
Si andava al riposo sullo 0-0 con i tifosi delusi e indispettiti, ma pochi
pensavo al peggio.
A inizio ripresa Montalto e Lunetta lasciavano il posto a D’Andrea e
Castellini. Al 46’il vantaggio del Catania sembrava cosa fatta quando
un tiro a giro di Jimenez veniva cacciato fuori da uno straordinario
colpo di reni di Alastra. Il Catania metteva il Potenza alle corde ma il
vantaggio, che avrebbe meritato, non arrivava per le prodezze del
portiere ospite su Anastasio e Jimenez. Al 64’ Sturaro veniva
sostituito da Inglese e al 69’ arrivava il peggio: Quaini si metteva in
difficoltà da solo e Felippe lasciava partire un tiro non irresistibile che
Adamonis, rinviava corto sui piedi di Caturano che ringraziava e
realizzava il vantaggio. La papera colossale del suo portiere faceva
perdere lucidità al Catania che si spingeva in avanti ma senza idee.
All’80’ ci pensava l’assistente di linea a confezionare il raddoppio del
Potenza non segnalando un fuorigioco di circa un metro. Il Potenza
guadagnava così una punizione inesistente. Sul lungo traversone,
Ghisolfi, prima che il pallone uscisse, riusciva a rimettere in mezzo,
Adamonis, anziché fare suo il cross, come fanno tutti i portieri,
restava immobile e consentiva a Caturano di svettare di testa e
raddoppiare.
Prima della fine l’arbitro aveva un piccolo rimorso di coscienza e al
41’ fischiava un rigore a favore del Catania per un fallo in area di
Novella su Stoppa. Dal dischetto andava Stoppa che calciava nel
peggiore dei modi debole e fra le braccia protese di Alastra.
La gara si chiudeva nel peggiore dei modi.
Il Catania non è stato fortunato, ma chi è causa dei suoi mal pianga se
stesso.
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