Un Catania brutto e senz’anima si arrende alla modesta Juventus Next Gen senza lottare.
classifica delle due squadre, si poteva pensare a una facile vittoria dei
rossazzurri di Mimmo Toscano. Al di là del fatto che le gare si
vincono sul campo e non con la teoria, la classifica vale poco quando
si fa l’errore di non tenere conto del momento specifico attraversato
dalle singole squadre. Ebbene, la Juventus Next Gen, nelle ultime 5
gare disputate vantava non solo un ruolino di marcia migliore del
Catania, ma, in assoluto, il miglior ruolino di marcia con 13 punti
conquistati, frutto di 4 vittorie e un pareggio. Nemmeno la capolista
Benevento è riuscita a fare tanto nelle ultime 5 gare. Come se non
bastasse la squadra allenata adesso da Massimo Brambilla, dopo
l’esonero di Paolo Montero, ha cambiato modo di giocare e si è
straformata in difesa che da colabrodo è diventata in difesa affidabile.
In complesso niente di eccezionale, modesta squadra era prima e tale
è rimasta, ma è cambiata la mentalità e la squadra bianconera, con
l’avvento del nuovo allenatore, da sei gare a questa parte, sta
giocando col coltello fra i denti come se si dovesse salvare, mettendo
da parte l’irregolarità di fondo che consente alle squadre B
sparpagliate nei tre gironi di non fare classifica. Uno strappo al
regolamento che, diciamolo senza giri di parole, finisce per falsare
l’andamento dei tre campionati. Comunque, per vincere e tornare alla
vittoria contro una squadra in salute e in serie positiva, ci voleva il
miglior Catania.
Invece, il Catania visto in campo contro la quadra B della Juventus è
stato l’emblema di una squadra brutta e senz’anima.
Dopo la gagliarda prova di Benevento, nella quale è arrivata
un’immeritata sconfitta, dopo aver messo alle corde la capolista fino
al 75’, ci si aspettava una prova convincente e una vittoria.
La prova fornita dai rossazzurri non ha una spiegazione logica.
Alla luce del risultato si può dire che Mimmo Toscano abbia sbagliato
in pieno la formazione mandando in campo calciatori come Gega e
Raimo che già a Benevento erano stati protagonisti in negativo.
Ma a parte gli uomini schierati l’ex tecnico del Cesena non è stato in
grado di dare la giusta carica ai suoi ragazzi perché in campo si è vista
una squadra priva di idee e senza mordente. La Juventus Next Gen
non ha fatto nulla di speciale e si è limitata a difendersi dagli attacchi,
mai pericolosi dei rossazzurri. Primo tempo scialbo da parte di
entrambe le squadre, ma, paradossalmente, sono stati gli ospiti ad
andare più vicini alla rete al 30’, quando una doppia prodezza di
Farroni, quarto portiere schierato in stagione dal Catania, ha impedito
prima ad Afena Gyan che la sua conclusione volante si spegnesse in
fondo al sacco e poi è stato reattivo sulla ribattuta a colpo sicuro di
Owsu. Due minuti prima era stato Castellini a sprecare il vantaggio
etneo concludendo fuori una bella iniziativa di Stoppa.
I tifosi, già indispettiti con la squadra e irritati nei confronti del
modestissimo arbitro Mattia Drigo di Portogruaro, si sono inferociti
quando la Juventus Next Gen è andata in vantaggio.
Il direttore di gara già l’aveva combinata grossa a metà primo tempo
quando, dopo un fallo subito da Inglese, aveva concesso al Catania la
regola del vantaggio, ma con i rossazzurri proiettati in avanti, sul
punto di sfruttare il vantaggio, aveva poi, inspiegabilmente, fermato il
gioco… per soccorrere il calciatore rossazzurro! Nella ripresa la
situazione si è ripetuta e l’arbitro non si è smentito e ha fermato il
Catania in attacco!
Altra grossa cantonata il direttore di gara l’ha presa al 37’ quando lo
juventino Gil Puche, già ammonito, ha bloccato vistosamente una
ripartenza di Carpani e il signor Drigo, forse consapevole di doverlo
espellere ha sorvolato!
Una girata di Inglese al 38’, deviata in angolo da Daffara ha
alimentato le speranze e spento le polemiche, ma al 41’gli ospiti sono
andati in vantaggio, dopo un errore vistoso di Gega, che ha permesso
a Guerra di operare un filtrante per Afena Gyan che, libero di
avanzare ha trafitto l’incolpevole Farroni. L’intero stadio ha
protestato per il fuorigioco, ma l’attaccante di colore ospite, per un
paio di centimetri, era tenuto in gioco da Castellini e stavolta l’arbitro,
che nell’incertezza ha tenuto lo stesso metro di giudizio che ha
favorito gli ospiti, ci ha azzeccato.
Il Catania si è spento col la rete subita e nella ripresa ha pasticciato
gioco con continui passaggi indietro verso il portiere Farroni e con
azioni mai concretizzate, consentendo ai bianconeri di difendersi
senza affanni. Ciò che ha fatto davvero male è stata la necessaria
mancanza di grinta e di cattiveria messa in campo dai rossazzurri.
Toscano ad inizio ripresa ha subito mandato in campo D’Andrea e
Lunetta al posto di Anastasio e Carpani, ma il gioco è rimasto confuso
e poco lineare. Al solito di mezzo ci si è messa la sfortuna.
Al 62’ Guglielmotti, subentrato a Raimo, mossa davvero tardiva, ha
fatto partire un cross radente che Turco ha deviato sfiorando
l’autorete, ma il pallone ha colpito il palo. Al 64’ D’Andrea ha servito
un bel pallone a Inglese, ma il tiro rabbioso del centravanti ha colpito
in pieno la traversa ed è ritornato in campo verso Lunetta, che, col
portiere fuori causa, ha spedito fuori. Al 78’ uno spiovente dalla
bandierina è arrivato a D’Andrea che a due passi dalla porta ha
calciato alto!
Così, dopo non aver fatto nulla per tutta la ripresa la Juventus Next
Gen, al 41’ della ripresa, stesso minuto della rete del primo tempo, si
è spinta in avanti e il solito Guerra ha avuto modo di servire Silva
Semedo che, non marcato a dovere, ha pescato l’angolino basso alla
destra di Farroni.
A rendere il risultato meno mortificante, a pochi secondi dei quattro
minuti di recupero concessi, Lunetta ha trasformato di testa in rete un
bel cross di Stoppa.
La terza sconfitta casalinga segna il periodo più brutto del Catania di
Toscano. Adesso bisogna raccogliere i cocci e cominciare a fare
chiarezza mandando via i calciatori che non sono disposti a fare
sacrifici per la maglia rossazzurra.
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