Partita spenta per mezz’ora poi ci pensa l’arbitro a ravvivarla lasciando il Catania in dieci. Arriva una sconfitta inevitabile.
qualcosa che, volendo ridurre a una sola parola, si chiama sfortuna.
Che la trasferta sul campo della vice capolista Cerignola fosse molto
difficile era noto alla vigilia, se poi aggiungiamo che alla lunga lista
di infortunati, all’ultimo momento si aggiungeva anche De Rose,
vittima di un attacco influenzale, il difficile si trasformava in quasi
proibitivo. Toscano, costretto a fare di necessità virtù, era costretto a
mandare in campo un 3-4-1-2 ancora privo dei due portieri titolari,
Bethers e Farroni, affidandosi a Dini in porta, Quaini, Del Fabro e
Castellini, ritornato capitano, poi Guglielmotti, l’esordiente Frisenna,
Di Tacchio e Anastasio a centrocampo, Jimenez e il nuovo acquisto
Dal Monte più avanzati a sostegno di Inglese. I padroni di casa del
Cerignola, guidati dall’ex Raffaele, in formazione completa e pronti a
far un sol boccone del Catania.
Invece, per la prima mezz’ora non succede proprio nulla con la noia a
farla da padrona, con i portieri delle due squadre che rischiano di
addormentarsi in piedi. La prima azione degna di tal nome è del
Catania, è una bella azione ma per i rossazzurri segna l’avvio delle
avversità. Siamo al 32’ e su una pallone lanciato da Guglielmotti Dal
Monte si produce in un apprezzabile aggancio e gira in porta.
Ma il calciatore paga la scarsa condizione fisica in quanto il suo tiro
viene contrato da un difensore e lui si accascia a terra. Avviene ciò
che si teme, l’ex calciatore di Vicenza e Salernitana è costretto a
lasciare il campo per un infortunio muscolare. Al suo posto il giovane
Corallo che, con tutto il rispetto per il ragazzo della Primavera, non è
la stessa cosa. La gara continua con lo stesso ritmo soporifero, ma al
37’ ci pensa l’arbitro Andrea Ancora di Roma 1 a svegliarla espellendo Frisenna per
doppia ammonizione.
Diciamo che è stata una decisione molto severa anche perché il direttore di gara non ha utilizzato
lo stesso metro di giudizio sul già ammonito Salvemini, graziato e
non espulso dopo un chiaro fallo di ammonizione.
Si andava al riposo sullo 0-0, ma a quel punto, col Catania già
largamente rimaneggiato e con un uomo in meno la gara era già
segnata. Si aspettava solo che il Cerignola passasse in vantaggio.
Il Catania teneva fino al 59’ poi cedeva quando su uno spiovente da
calcio d’angolo svettava di testa Salvemini. Dini era in ritardo e
rispingeva il pallone quando aveva varcato la fatidica linea di porta,
ma per non rischiare, Paolucci riprendeva l’inutile respinta del
portiere etneo e insaccava di forza. Per i ragazzi di Toscano era la
fine. Al 63’ un gran tiro dal limite del liberissimo Achik veniva
respinto male da Dini, D’Andrea libero e da due passi, ricordando di
essere un fresco ex del Catania, applicava una generosa par condicio e
non segnava nemmeno con la maglia del Cerignola e colpiva un
clamoroso palo.
Il Catania non sapeva né poteva reagire e al 68’ i padroni di casa
ipotecavano la vittoria raddoppiando con un gran tiro da fuori area di
Capomaggio che pescava l’incrocio alto alla sinistra del portiere del
Catania che rimaneva immobile.
Si chiudeva senza nulla di rilevante se non i rabbiosi fumogeni
lanciati in campo dai delusi tifosi del Catania che serviranno soltanto
a impoverire le casse della società rossazzurra.
Adesso altra trasferta terribile sul campo della capolista Monopoli con
Toscano che, con Quaini e Frisenna squalificati e una lunga lista di
infortunati sarà costretto a contare i superstiti per mettere in campo
una formazione decente.
Pur con tutte le attenuanti del caso il Catania oggi ha giocato, se di
gioco si può parlare, davvero male.
Foto d’archivio
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