Il Catania dopo Monopoli ritorna brutto: squadra svuotata di energie, senza idee e priva di volontà, la modesta Casertana si porta via un punto.
Per il Catania ci vorrebbe lo psicoanalista per capire da cosa dipende
quest’andamento ondivago, ma non in termini di risultati, questo ci
sta e coinvolge tutte le squadre di calcio, ma in termini di prestazioni.
Dopo la netta vittoria interna contro il Giugliano è arrivata la brutta
sconfitta di Cerignola, subito riscattata dall’impresa di Monopoli al
termine di una gara tutto cuore.
Adesso, i tifosi rossazzurri, che sono tornati a riempire il Massimino,
spinti dalla bella vittoria di Monopoli, al termine della gara si sono
guardati in faccia sconcertati in quanto si aspettavano una vittoria e
hanno dovuto ringraziare il portiere Dini se non è arrivata la sconfitta.
La Casertana, squadra di bassa classifica che sta lottando per evitare
la retrocessione, ha fatto quello che aveva fatto il Catania a Monopoli
giocando con volontà, spirito di sacrificio e convinzione, tutte
componenti che sono mancate al Catania odierno, apparso privo di
idee, senza schemi di gioco e svuotato di energie, fisiche e mentali.
Insomma, il Catania è rimasto con la testa a Monopoli e ha fornito
una delle peggiori prestazioni della stagione.
Alla lunga lista di indisponibili si è aggiunto Anastasio e lo
squalificato Toscano, sostituito in panchina da Michele Napoli, si è
affidato a un 3-4-1-2 con Dini in porta, Ierardi, Del Fabro e Allegretto
nei tre di dietro, Guglielmotti, De Rose, Di Tacchio e Celli, a
centrocampo, con quest’ultimo esterno, poi Jimenez a supporto delle
due punte Inglese e De Paoli. Quasi tutti bocciati, compresi i
subentrati. Si sono salvati in pochi, diciamo i più volenterosi. Eppure,
ad eccezione di Celli, schierato al posto di Anastasio, che ha avuto un
piccolo problema fisico nella seduta di rifinitura, la squadra era la
stessa che ha strabiliato a Monopoli vincendo con merito. Difficile da
spiegare questa sconcertante metamorfosi.
I problemi del Catania squadra sono strutturali e radicati. Non si
possono spiegare altrimenti gare come quella di oggi.
Si è salvato alla grande solo il portiere Dini che con un paio di parate
strepitose ha negato agli ospiti quella vittoria che avrebbero meritato e
ha salvato un punto, attenuando la paura di coloro che temano che si
possa retrocedere.
La difesa ha ballato senza musica, il reparto non è affiatato e i limiti si
vedono, pesanti gli errori di Allegretto. A centrocampo De Rose ha
disputato una brutta partita, Guglielmotti ha stentato a carburare, Celli
ha fornito un apporto molto modesto. Deludente anche il subentrato
Frisenna. L’unico del reparto che si è salvato è stato Di Tacchio,
impegnato a duellare con lo scorretto Vano che lo ha riempito di
botte. L’insufficiente arbitro Cristiano Ursino di Pescara ha
risparmiato dall’ammonizione sacrosanta il gigante campano per
almeno quattro volte, alla quinta, dopo l’ennesimo fallo, lo ha
richiamato insieme a Di Tacchio e ha ammonito entrambi!
Ovvero ammonito sia il carnefice che la vittima.
In avanti si è salvato il solito generoso Roberto Inglese, De Paoli non
pervenuto e lo stesso si può dire del giovane Corallo che lo ha
sostituito al 65’.
Per quanto riguarda la Casertana è scesa in campo spaventata, ma col
passare dei minuti si è accorta che il diavolo non era così brutto come
si prospettava.
Primi venti minuti fatti di niente poi al 24’ un forte tiro da fuori area
scagliato da Collodel spaventa i sostenitori rossazzurri poiché Dini
respinge con molte difficoltà.
Al 31’ affondo di Guglielmotti sulla destra e insidioso cross, l’ex
Kontek respinge e fa impennare il pallone, Falasca, nel tentativo di
anticipare Inglese tocca con la mano. L’arbitro, sicuro, fa cenno di
continuare, ma il suo collaboratore Montanelli gli grida di svegliarsi.
L’arbitro, sorpreso, ordina il rigore. Dal dischetto si presenta Inglese,
rigorista col Carpi, col Chievo Verona, col Parma, ma stranamente,
ancora non col Catania. L’esecuzione del n. 9 rossazzurro è perfetta e
non lascia scampo al portiere ospite Zanellati.
Il Catania stacca la spina e va al riposo con lo striminzito 1-0.
Nella ripresa la Casertana manda subito in campo l’ex Deli e il
pericoloso Carretta e incomincia a pressare. Al 49’ Dini si salva con
un grande intervento sul tiro ravvicinato di Vono, ma nulla può sulla
sciocchezza di Allegretto che sugli sviluppi dell’azione atterra in area
di rigore Llano. Si incarica di trasformare la massima punizione
Carretta che insacca con un rasoterra basso alla destra dell’immobile
Dini che nulla può.
Il Catania accusa il colpo, scompare quasi dal campo e la Casertana
prova a vincere. La partita diventa ancora più brutta e gli ospiti
sfiorano più volte la rete della vittoria, ma Dini dice di no, prodigiosa
la parata nel primo dei quattro minuti di recupero su un colpo di testa
violento di Proia.
Finisce 1-1, il Catania evita la sconfitta ma non evita gli assordanti
fischi dei tifosi che non accettano lo sviluppo di un progetto che non è
nemmeno lontano parente di quel che era stato promesso.
Adesso speriamo che la regola dell’alternanza continui e dopo una
prova orribile si torni da Altamura con una vittoria al termine di una
gara convincente. Il Catania visto oggi è stato troppo brutto per poter
essere vero. Un pari casalingo si può anche accettare, quello che i
tifosi non accettano più è questo tipo di prestazioni.
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