Un Catania formato Croce Rossa alla fine ha paura, non rischia e si accontenta di un punto, ma l’arbitro lo danneggia.
A fine gara il vicepresidente del Catania Vincenzo Grella e
l’allenatore Domenico Toscano erano delle furie per l’arbitraggio che
ha scippato al Catania altri due punti. Il vice presidente parla di un
dossier arbitrale dal quale emerge che al Catania sono stati tolti, per
chiari ed evidenti errori arbitrali, almeno dieci punti!
Alle lamentele dei dirigenti rossazzurri, chi di dovere ha risposto
incaricando per Altamura-Catania Leonardo Mastrodomenico di
Matera un arbitro considerato da tutti fra i meno capaci della
categoria, visto che in Benevento-Turris della 20^ non si è accorto di
un pallone che si era insaccato e non ha concesso la rete.
Quindi, adesso dopo lo psicoanalista per capire il perché del
rendimento altalenate della squadra ci vorrebbe anche l’acqua santa
per porre fine alla sfortuna che perseguita il Catania.
Sfortuna sotto forma di calciatori che continuano a infortunarsi senza
soluzione di continuità, malasorte che continua a bersagliare i
rossazzurri che, appunto, continuano a imbattersi in arbitri mediocri e
non all’altezza di dirigere in modo obiettivo un incontro di calcio e a
collaboratori degli arbitri o protagonisti o fuori gara, come oggi, in
quanto, per la cronaca, l’espulsione inventata ai danni di Stoppa è
scaturita dall’intervento diretto del collaboratore dell’arbitro, il signor
Emanuele Renzullo di Torre del Greco, non sintonizzato sul campo di
gioco. Ad Altamura si poteva vincere ad occhi chiusi, ma l’assenza di
Inglese e Di Tacchio, fuori per infortunio, l’infortunio durante la gara
patito da Guglielmotti, un rigore colossale negato dall’arbitro, e
l’espulsione assurda di Stoppa, hanno tagliato le ali agli uomini di
Mimmo Toscano che si sono impauriti e hanno smesso di rischiare
accontentandosi di un solo punto.
Al netto di tutto questo si è trattata di una gara combattuta che ha
visto le due squadre lottare per la vittoria in quanto, dalle
dichiarazioni delle due società entrambe stanno lottando per lo stesso
obiettivo, ovvero i Play off. Francamente le dichiarazioni ambiziose
della società pugliese di voler lottare per gli spareggi promozione,
sventolate ai quattro venti prima dell’avvio del campionato e reiterate
fino ad oggi, appaiono più come un tentativo di metter voler paura
agli avversari, come dire “attenti non scherzate, accontentatevi di un
punto perché noi siamo pericolosi” che una dichiarazione convinta.
Con tutto il rispetto per il Team Altamura se le squadre che si
contenderanno l’ultimo posto per la promozione in serie B fossero
davvero dello stesso livello dei pugliesi per i rossazzurri ci sarebbero
grosse possibilità.
Per intanto, l’Altamura ha centrato il suo obiettivo, ottenere un
punticino che lo avvicina alla salvezza, il Catania, che cercava la
vittoria per recuperare posizioni nella griglia Play off e accorciare sul
Benevento, fino ad alcune partite fa capolista incontrastata e adesso in
caduta libera, lo ha fallito.
Un pareggio fa sempre classifica ma si tratta dell’ennesima occasione
mancata.
Tanto per allungare la lista degli indisponibili, dopo Anastasio, oggi è
stato il turno di Inglese, Allegretto e Di Tacchio, regolarmente
convocati ma non in grado di scendere in campo. Pertanto, scelte
quasi obbligate per Mimmo Toscano che presenta il suo Catania con
un modulo simile a un 3-4-1-2, anche se, sovente, durante la gara, si è
visto un centrocampo a due. Catania con Dini in porta, Ierardi, Del
Fabro e Gega nei tre di dietro, Guglielmotti, De Rose, Frisenna e
Celli, a centrocampo, con quest’ultimo incaricato anche di dare man
forte alla difesa, poi Jimenez a supporto delle due punte che sono il
rientrante Montalto e De Paoli. Per chi non era a conoscenza degli
infortuni sorprende nell’undici titolare la presenza di Frisenna,
preferito a Di Tacchio e, soprattutto, l’assenza di Roberto Inglese, non
in perfette condizioni fisiche, al quale viene preferito Montalto e si
tratta di un’assenza davvero pesante.
Passano appena quattro minuti e il Catania viene salvato da una
prodezza del portiere Dini su tiro ravvicinato di Leonetti.
Gli etnei rispondono con un tiro di De Paoli che si perde fuori di
poco.
Al 6’ si capisce che aria tira per il Catania in questo campionato
ammonito Ierardi che, diffidato, sarà costretto a saltare la prossima
sfida col Foggia. Al 16’ l’arbitro frena ancora il Catania ammonendo
Gega. Al 23’ fallo di Celli su Rolando in area, Mastrodomenico non
ha dubbi e fischia il rigore per l’Altamura. Dal dischetto Leonetti, che
ha classe da vendere, spiazza Dini e porta in vantaggio i suoi.
La reazione del Catania arriva al 29’ con una punizione forte ma
centrale calciata da Montalto alla quale il portiere di casa si oppone
con i pugni. Al 43’ Montalto, su invito di De Rose, da ottima
posizione, non riesce a centrare la porta. Nel primo e unico minuto di
recupero il Catania pareggia: va via sulla sinistra Celli e crossa al
centro, irrompe di testa Jimenez e pareggia.
Nella ripresa Mimmo Toscano, temendo il peggio, sostituisce subito
l’ammonito Gega con Raimo. Il Catania tenta di vincere e al 49’ un
cross di De Rose, per poco, non trova la deviazione vincente di
Frisenna. Al 60’ ammonito anche Jimenez. Al 66’ Toscano manda in
campo Stoppa e Quaini per Montalto e Celli. Al 69’ si ferma
Guglielmotti per un problema muscolare al suo posto entra Luperini.
Al 74’, dopo una serie di rimpalli in area pugliese, Del Fabro sfiora la
rete del meritato vantaggio. All’81’ Palermo, per poco non beffa il
Catania, sciupando in area da ottima posizione.
Infine, show dell’arbitro e del suo collaboratore. Prima viene negato
un rigore solare al Catania per un netto fallo su Stoppa, poi il
calciatore etneo viene espulso per un fallo di reazione mai commesso.
Nella prossima gara contro il Foggia il Catania sarà privo degli
squalificati Ierardi e Stoppa, oltre dei soliti sei-sette calciatori
infortunati.
A fine gara, come detto, le vibranti proteste del vicepresidente Grella
per il trattamento riservato al Catania durante tutto il campionato.
Tutto giustificato, tutto condiviso, ma De Rose, nei minuti di
recupero, a porta vuota, non è riuscito a segnare e qui l’arbitro non ha
colpe.
Foto d’archivio
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