Difficile davvero veder di peggio nei campi della serie C: errori
elementari da parte di entrambe le squadre, un’infinità di passaggi
sbagliati, carenze tecniche che possono essere accettate solo a livello
di quarta serie. Insomma, una gara brutta e, soprattutto nel primo
tempo, a tratti inguardabile. Al termine di Altamura-Catania il
vicepresidente del Catania Vincenzo Grella e l’allenatore Domenico
Toscano si erano lamentati per l’arbitraggio, a loro dire, insufficiente.
La CAN, forse per mitigare le proteste dei dirigenti rossazzurri, forse
per puro caso, ha fatto capire che a Leonardo Mastrodomenico di
Matera, arbitro di Altamura-Catania, c’è di peggio e ha designato per
Catania-Foggia Mattia Ubaldi di Roma 1, il quale per uniformarsi al
comportamento delle due squadre in campo, ha sbagliato anche le
decisioni più elementari. Così, per lunghi tratti del primo tempo si è
avuta l’impressione di assistere a una gara di Prima categoria o
Promozione.
Catania e Foggia arrivavano al confronto diretto con la necessità di
far punti, il Foggia per avvicinarsi alla salvezza, il Catania per
mantenersi entro la griglia Play off. Le due formazioni accomunate da
grossi problemi di organico, più il Catania, con ben 11 titolari
inutilizzabili, che il Foggia, privo di tre squalificati, cercavano la
vittoria senza perdere di vista il pareggio, fedeli al motto che è meglio
avere due feriti che un morto.
Il Foggia arrivava dall’incredibile sconfitta interna per 4-3 contro il
Potenza che ha visto i Satanelli andare sotto per 2-0, ribaltare il
punteggio sul 3-2 e poi, dopo due discutibili espulsioni, perdere per 4- nei minuti di recupero.
Il Catania era reduce dal polemico pareggio
di Altamura che, pur portando la serie a 3 risultati utili consecutivi, di
fatto rappresentava una mancata vittoria che, oltre al danno per un
rigore non concesso, univa la beffa dell’espulsione di Stoppa.
Per una squadra già ridotta all’osso dagli infortuni c’era il problema
di mettere assieme undici uomini per affrontare la gara nel migliore
dei modi. Toscano chiedeva di stringere i denti a qualche elemento
febbricitante e non in buone condizioni fisiche e presentava in campo
un 3-4-2-1 con Dini in porta, Del Fabro, il rientrante Di Gennaro e il
febbricitante Allegretto nel pacchetto arretrato, poi Raimo, De Rose,
Frisenna e Anastasio a centrocampo, Luperini e Jimenez a sostegno
del giovane Corallo, schierato come unica punta.
Alla lettura delle formazioni e all’ingresso delle due squadre in campo
i tifosi del Catania delle due curve, consapevoli del momento di
grande difficoltà che sta attraversando la squadra… subissavano di
fischi d’incoraggiamento i calciatori rossazzurri.
La reazione del pubblico di casa ringalluzziva il Foggia che iniziava
la gara senza paura e ci tentava al 6’con Gala dalla distanza, Dini
parava a terra. Ma, nonostante le buona volontà, la squadra di Luciano
Zauri appariva davvero modesta nella fase di palleggio e costruzione
di gioco e la gara diventava subito brutta. Il Foggia insisteva senza
però rendersi mai davvero pericoloso.
Il primo squillo del Catania al 27’ dopo un’azione di Jimenez che
trovava Corallo in buona posizione. Il tiro veniva deviato in angolo da
un difensore ospite, ma l’attento Ubaldi non si accorgeva della
deviazione e ordinava la rimessa dal fondo!
Al 36’ Raimo perdeva l’ennesimo pallone della volenterosa ma
qualitativamente pessima gara e consentiva a Zunno di ripartire e
sfiorare la rete.
Al 42’ ripartenza del Catania con Luperini frenato da una plateale
“cravatta” di un difensore foggiano, Ubaldi non vedeva il fallo e
consentiva al Foggia un’azione pericolosa. Il pubblico inveiva.
Il direttore di gara, richiamato dal quarto uomo, mezzo minuto dopo,
fermava il gioco, riconosceva il clamoroso errore, e si scusava con
l’allenatore del Catania Toscano.
Il primo tempo si chiudeva fra le bordate di fischi. Nell’intervallo lo
speaker avvisava gli spettatori di non utilizzare i fischietti sonori. In
Tribuna ci si interrogava su quali sono i fischietti silenziosi!
Nella ripresa il Foggia si faceva più intraprendente e cercava subito la
vittoria con più convinzione. Al 55’ Toscano, nel tentativo di
cambiare l’inerzia dell’incontro, sostituiva Corallo con l’acciaccato
Lunetta.
La gara restava molto brutta ma si ravvivava quando Tascone andava
vicino alla rete. Al 68’ gli ospiti passavano in vantaggio con Sarr che
all’interno dell’area sfruttava un bel cross di Orlando, anticipava Di
Gennaro e batteva l’incolpevole Dini. Al 71’ Toscano sostituiva il
deludente Frisenna con Quaini. A questo punto il Catania aveva un
sussulto d’orgoglio e al 76’ pareggiava con Anastasio, bravo a
sfruttare un cross di De Rose. Il Catania appariva trasformato e
cercava la vittoria e al minuto 89’ avrebbe potuto trovarla se l’arbitro
Ubaldi non avesse dimenticato gli occhiali a casa. Su cross di Jimenez
un tiro al volo di Anastasio colpisce in area foggiana la mano di
Zunno. L’arbitro ritiene di non dover intervenire. Il Catania insiste
fino all’ultimo dei cinque minuti di recupero e De Lucia deve salvarsi
in due tempi da Jimenez, poi l’arbitro fischia un fallo sul portiere
ospite e lo toglie dai guai. A fine gara inevitabili fischi.
Chissà se il vicepresidente Grella dopo la gara di oggi ritiene che le
mancate vittorie e la mediocre posizione classifica siano solo colpa
degli arbitraggi. Gli arbitri sono quelli che sono, ma quando non sono
in giornata non lo sono per entrambe le squadre. Per esempio il signor
Ubaldi oggi, oltre al trattamento riservato al Catania, ha ignorato tre
falli netti a favore del Foggia. Va giustificato, in quanto si dice che al
peggio non c’è fine. Anche se si stenta a immaginare un Catania
versione casalinga peggiore di quello odierno.