Dopo la bruciante sconfitta interna contro la capolista Avellino il
Catania ritorna in campo in cerca di riscatto contro la tranquilla
Cavese che, da neopromossa, ha raggiunto l’obiettivo stagionale in
maniera aritmetica con ben cinque giornate d’anticipo. La salvezza
matematica arriverà a campionato concluso, visto che la matematica
include tutte le altre variabili, nel caso di un campionato di calcio si
tratta di eventuali punti di penalizzazioni futuri.
Campani con la forza dei nervi distesi in quanto non hanno nulla da
perdere ma tutto da guadagnare. Etnei che hanno bisogno dei tre punti
per mantenere il prezioso 5° posto in classifica in attesa degli spareggi
promozione.
Assente lo squalificato Di Tacchio, Toscano ha apportato alcune
varianti alla formazioni schierando un 3-4-2-1 con Dini in porta,
Ierardi, Di Gennaro e Celli nel trio difensivo, Raimo, De Rose,
Anastasio e Quaini a centrocampo. Nel reparto avanzato c’è la
sorpresa Jimenez, che parte dalla panchina e al suo posto c’è Frisenna
che, con Lunetta, funge da supporto a Roberto Inglese.
Fra i padroni di casa la maggiore attenzione è rivolta all’ex Cosimo
Chiricò, andato via da Catania in modo polemico e desideroso di
vendetta, sportiva s’intende. Il fantasista brindisino dovrà rimandare i
suoi sogni in quanto è stato fra i meno positivi in campo e a tempo
praticamente scaduto un suo tiro, su grossolano errore di Sturaro, si è
stampato sulla traversa a Dini battuto.
Manto erboso del Simonetta Lamberti che si presenta in condizioni
ideali. Inizio di gara subito veemente da parte di entrambe le squadre
con il Catania che al 1’ si rende pericoloso con una girata di sinistro
di Inglese. La Cavese ribatte subito, ma all’8’ il Catania, dopo
un’azione insistita di Lunetta, fra i migliori in campo, segna con
Inglese su assist di Anastasio, ma l’arbitro, che non è quello di
Catania-Avellino e annulla il vantaggio degli etnei per un fuorigioco
molto dubbio dell’ex Parma. Pericolosa la Cavese al 15’ con una
conclusione di Fella che sfiora il palo dalla porta difesa da Dini. Gli
uomini di Maiuri insistono, al 28’ Frisenna perde un pallone a
centrocampo ne approfitta Chiricò che tira da lontano ma la sfera si
perde alta sulla traversa. La gara non decolla con la Cavese che
imposta e il Catania che gioca d’attesa.
Al 34’ Frisenna, decisamente fuori gara, entra in modo scomposto su
Saio e merita l’ammonizione. Poco prima era stato ammonito Quaini
che, diffidato, sarà squalificato.
Al 38’il pallone arriva a Chiricò, appostato in buona posizione al
limite dell’area, ma la sua conclusione alta e sbilenca, spaventa solo
qualche uccellino di passaggio. Al 41’ ancora Chiricò in evidenza
quando ferma in modo falloso una ripartenza di Lunetta e viene
ammonito!
Nella ripresa Toscano sostituisce subito Frisenna con Jimenez, ma il
Catania non riesce ad emergere. La gara sembra continuare con lo
stesso andamento del primo tempo.
Al 55’ bel cross di Anastasio ma ancora una volta Inglese viene
trovato in fuorigioco.
Toscano insoddisfatto del gioco al minuto 68’manda in campo
Allegretto al posto di Anastasio e Dalmonte al posto di Raimo.
L’ingressa di Dalmonte disorienta la difesa della Cavese.
Al 60’Catania in vantaggio: Celli va via sulla sinistra e crossa per
Jimenez che di sinistro fredda Lamberti.
La gara cambia con i padroni di casa in avanti e gli uomini di Toscano
in ripartenza. Al 68’ la Cavese manda in campo la punta Sorrentino al
posto di Evangelisti. Toscano risponde facendo entrare De Paoli al
posto di uno stanco Inglese.
Al 77’ gran botta di Fella, ma Dini è molto bravo a respingere.
Al 79’ Toscano richiama in panchina Quaini e manda in campo
Sturaro. Sostituzione che lascia un po’ perplessi in quanto Quaini,
dopo un primo tempo in difficoltà aveva disputato un’eccellente
3
secondo tempo e Sturaro, fuori dal campo da tantissime gare, non
dava le necessarie garanzie in termini di tenuta atletica.
Allo scadere del tempo regolamentare Fella, insieme a Pezzella il
migliore dei suoi, cadeva a terra colto dai crampi e ci rimaneva.
L’arbitro Alberto Poli di Verona concedeva sei minuti di recupero
che, con Fella ancora a terra, non iniziavano subito.
Il Catania continuava a controllare la gara con grande autorità, ma
negli ultimi secondi di gioco Sturaro, nel generoso tentativo di
perdere tempo o conquistare un calcio d’angolo, dalla linea di fondo,
rimetteva il pallone indietro. Un errore grossolano che poteva costare
caro al Catania in quanto il pallone calciato indietro da Sturaro
arrivava a Chiricò che si coordinava e calciava con violenza, a Dini
battuto la traversa gli faceva ingoiare il boccone amaro della mancata
vendetta.
Finiva con la vittoria del Catania che con la vittoria rafforza il 5°
posto e approfitta della sconfitta interna del Picerno.
Una rivale in meno, visto che il Picerno, così come il Catania, alla
penultima di campionato, ovvero prossimo turno, dovrà osservare un
turno di riposo. Ma ci sono ancora Benevento e Potenza da tenere
d’occhio.

Foto d’archivio