Mario Cacciola a spasso per la citta’ di Catania : quest’oggi ci parla del nome di catania e di Porta Garibaldi
Il nome di Catania attraverso i secoli
Nel corso dei secoli la città di Catania è passata attraverso notevoli vicende: squassata dai terremoti, distrutta da eventi bellici, sepolta dalle lave e allo stesso modo cui è riuscita a risorgere dopo ogni distruzione ha visto mutare più volte il suo nome.
Il nome Catania che fa fede della sua antichissima origine siciliana si è determinato definitivamente dal secolo x in poi. Come è nato? Che significa?
L’origine del nome Catania è incerto sono state date diverse interpretazioni: deriverebbe dal greco << Katà Aithen>> che significherebbe “ sotto l’Etna” . Dato che non era l’unico centro abitato ai piedi dell’Etna questa interpretazione è caduta.
Per alcuni il nome Catania deriverebbe dall’ebraico o dal fenicio << Katna>> che significherebbe piccola, ipotesi fantasiosa.
Il toponimo Catania è stato scritto che deriverebbe da due parole greche <<Kata e Ana >> che indicherebbe la parte alta e la parte bassa della città o sconvolgimento.
Dato che il toponimo Catania è preesistente alla colonizzazione greca anche questa ipotesi è stata abbandonata..
L’ipotesi del nome Catania che sembra quella più realistica deriva da una parola esistente nel siciliano antichissimo ed è << Katàne >> che significa “ grattugia “ , vocabolo che esprime la sciara catanese, tutta irta di picchi lavici particolarmente ruvidi e taglienti.
Catania prima di essere chiamata così definitivamente ebbe il nome Katàne-Etna-Catina e << Baled-el-fil >> che vuol significare la città dell’elefante.
Accanto al nome ufficiale, in epoca medioevale furono dati anche parecchi soprannomi, tutti lusinghieri.
Porta Garibaldi
Il vigore della vita dei catanesi è stato un duello drammatico contro le forze avverse della natura e degli uomini, che si è risolto sempre vittoriosamente per Catania. La città etnea si può fregiare dell’orgoglioso motto << Melior de cinere surgo >>, Risorgo sempre più fiorente dalle mie ceneri, che leggiamo scolpito sotto l’orologio settecentesco di porta Ferdinandea, oggi chiamata << Porta Garibaldi >>.
Porta Garibaldi, erroneamente chiamata << Porta ‘ o Furtino >>, col caratteristico gioco bicolore della pietra bianca di Siracusa alternata al nero della in realtà è un arco di trionfo.
La porta del fortino si trova in via Sacchero, dove per essa passò Vittorio Amadeo II quando venne a Catania, come re di Sicilia
La porta Ferdinandea fu inaugurata in occasione del matrimonio di re Ferdinando IV di Napoli con Maria Carolina d’Austria e quindi chiamata Porta Ferdinando e la lapide originaria sul frontale diceva infatti: << Optimo principi – SPQC- aedilium cura-fausto coniugii anno – MDCCLXVIII >>. Cioè << Al buon re – il senato e il popolo di Catania – per cura della giunta - nel fausto anno del matrimonio- 1768.
Nell’estate del 1862 la porta fu ribattezzata a Garibaldi che proprio da questo ingresso al grido di << O Roma o morte >> arrivò a Catania. L’epigrafe fu cancellata in parte ed oggi leggiamo solo << SPQC- aedilium cura- MDCCLXVIII >>. Sullo stesso frontone sono riportate due frasi << LITTERIS ARMATUR >> ed << ARMIS DECORATUR >> che glorifano la città ed esprimono lo spirito indomito dei catanesi, la loro cultura e il loro valore. Porta Garibaldi
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