LA VERTIGINE NON È VOGLIA DI VOLARE, MA PAURA DI CADERE

Il “Barcellona” di turno è, oggi, La Meridiana, fanalino di coda, che torna a casa con gran punto, ma con le mani nei capelli per aver sfiorato l’impresa. Gli ospiti si presentano a Mascalucia con 4 punti e un ultimo posto che lascia ben sperare all’ambiente Atletico, che in caso di vittoria si troverebbe con 12 punti nelle ultime quattro partite, nonché con 26 punti in classifica. Ma gli uomini di Previti soffrono, ormai da tempo, di vertigini e cedono il passo anche al fanalino di coda. Dalle parole appena pronunciate sembra si stia parlando di una sconfitta, ma il punteggio finale è di parità: 6 – 6. Tuttavia quest’unico punto sa veramente di sconfitta, ed il punteggio parla da solo e chiaro, perché quando l’attacco è in giornata (è la prima volta in campionato che la squadra segna 6 reti), la difesa non ne indovina una e vanifica gli sforzi degli attaccanti (Caruso, all’esordio, sugli scudi). Alla lista degli squalificati, in cui Freni sconta la sua seconda ed ultima giornata, si aggiunge Arena, il quale diffidato ha rimediato contro la Notinese l’ammonizione che lo ha costretto oggi in tribuna. Trova quindi posto dal primo minuto Pellegrino. Prima convocazione per i nuovi acquisti, i fratelli Giuseppe e Antonio Caruso. Pronti, via e dopo tre minuti Bosco allarga sulla sinistra per Catania, il quale da posizione defilata segna con un bel piattone destro sul secondo palo. La Meridiana reagisce e, un minuto dopo, Prestia colpisce il montante a Mangano battuto. La partita si gioca su ritmi bassi, in quanto entrambe le squadre compiano numerosi errori in fase di impostazione. Alla metà del secondo tempo, tuttavia, Pellegrino raccoglie un pallone vagante e incrocia sul secondo palo il tiro del 2 – 0, con Carpintieri, portiere avversario, imperfetto. Sul doppio vantaggio la squadra acquista sicurezza, forse troppa, e lascia l’iniziativa agli ospiti, che trovano il punto del 2 – 1 con Monreale, il quale appoggia a porta vuota un assist di Prestia. Previti fa rifiatare Catania e lo sostituisce con Antonio Caruso e passano solo circa novanta secondi che l’ex M&M bagna il proprio esordio con la rete del nuovo doppio vantaggio, servito da Lombardo. A questo punto i padroni di casa fanno la partita contro una Meridiana più confusa che altro, ma manca cinismo e gol, con molte occasioni sciupate sotto rete. La legge del calcio insegna che a gol non fatto corrisponde gol subito, ed infatti gli ospiti trovano il gol del 3 – 2 con Prestia, che appoggia in rete una corta respinta di Mangano sul tiro di Nicotra. La prima frazione finisce 3 – 2 per l’Atletico. La ripresa comincia con un brivido, causato da Troina che colpisce il palo esterno. Poco dopo meraviglioso contropiede di Bosco e capitan Catania, realizzato tuttavia con imprecisione sottoporta. La Meridiana ci crede e trova il pareggio con Caruso, il quale batte Mangano su calcio di punizione analogo a quello subito la settimana scorsa dalla Notinese. La reazione dei casalinghi è però repentina: Pellegrino tira, Carpintieri respinge e Bosco insacca. Nuovo vantaggio, ma quando La Meridiana alza i ritmi l’Atletico Mascalucia soffre. Basta un lancio lungo a bucare completamente la difesa, Troina stoppa e realizza con una bella girata. Non c’è reazione e, su errore di Bosco, Mangano è costretto agli straordinari compiendo un miracolo su Troina, ma non può nulla sul terribile uno-due avversario: La Meridiana, infatti trova, prima la rete del vantaggio con Pennisi, e poi la seconda rete in pochi minuti con l’autorete di Sanfilippo. 4 – 6 il punteggio e il presidentissimo Caruso in tribuna urla a squarciagola, non sapendo più a che santo votarsi. Questa è, tuttavia, la giornata del nuovo acquisto Antonio Caruso, che segna il 5 – 6 girandosi da vero attaccante, quale lui è, e abbatte la porta, ma non finisce qui, in quanto due minuti dopo realizza il gol del definitivo pareggio con un magistrale tiro libero. L’arbitro dà quattro minuti di recupero, più che sufficienti per trovare il match point, se non fosse che Leo sbaglia una rete già fatta all’ultimo minuto. Fischio finale e delusione mista a rabbia per giocatori, presidente e allenatore, che non sanno più che soluzioni trovare per un anno che più va avanti, più diventa difficile. Non resta altro che lavorare a testa bassa per la prossima partita contro l’Expert Rosolini, il 7 gennaio, dopo una sosta natalizia che arriva proprio al momento giusto.

ALESSIO PATTI