Una puntata veramente interessante quella che MANLIO GRIMALDI ha avuto la fortuna di condurre a Sesta Ora avendo come ospiti due professionisti rispettivamente nei propri campi di competenza e nello specifico mi riferisco a DORIANA PURRAZZO , laureata in Giurisprudenza, e  LEANDRO DISTEFANO, laureato in Filosofia. Inutile dire che sembra una bomba ad orologeria pronta ad esplodere data la complessita’ degli argomenti da trattare ed ecco che superato l’empasse iniziale dello stesso conduttore MANLIO che , curato nell’immagine da LAURA VICARI,  ringrazia l’amico GIUSEPPE MARINO , titolare di STORESYSTEM fornitissimo e ricercato negozio di abbigliamento uomo-donna con sede in Catania – Corso Italia 228, per averlo vestito per la puntata odierna, ecco che i due ospiti vengono invitati a presentarsi attraverso il proprio libro-saggio ” TSUNESABURO MAKIGUCHI – UN PEDAGOGISTA IN KIMONO ” (Almaeditore) il primo ospite LEANDRO, mentre il secondo ospite DORIANA ci presenta la propria tesi di laurea in Giurisprudenza ” IL DIRITTO ALL’OBLIO NELL’ERA DIGITALE ” relatore il Chiar.mo Prof. Emilio Castorina. A quel punto MANLIO , vestito di nuovo come detto,  decide di cominciare questo ping-pong fra i suoi ospiti e a briglie sciolte gli stessi ospiti cominciano ad illustrare i rispettivi lavori.

Fatta la premessa ” Ero ignorante ed ora sono erudito, ero stupido ed ora sono saggio, ero un bambino ed ora sono un uomo, Tu sei la stella polare , figlio mio ” il nostro LEANDRO comincia a raccontarci di tal TSUNESABURO MAKIGUCHI ( quasi perfetta la mia pronuncia ) , educatore progressista che fu l’ideatore di una nuova cultura dell’insegnamento che tentò di applicare in Giappone sin dalla fine del XIX° secolo quando l’impero del sol levante aveva scelto di formare nelle scuole sudditi obbedienti piuttosto che cittadini dal libero pensiero. MAKIGUCHI promosse la scuola a tempo parziale affinché gli alunni avessero tempo per sviluppare l’osservazione e la sperimentazione  stando in contatto con la comunità in cui vivevano. Il suo modello pedagogico è basato sulla “TEORIA DEL VALORE”, secondo cui ” il valore di una cosa non è detto che sia la verità di quella cosa” per cui l’errore di valutazione di un oggetto o di una azione può determinare la mancata realizzazione della vita di un uomo e la sua conseguente infelicità. Lui si sforzò di insegnare la pace mediante la piena consapevolezza del valore di ogni individuo e dell’ambiente in cui vive. E la stessa Teoria del valore è ancora oggi valida e funziona con la triade ” GUADAGNO-BENE-BELLEZZA” , valida in qualunque contesto. Come si crea valore con questa triade ? facciamo l’esempio di chi cerca lavoro che dovrebbe trovarne uno che lo soddisfi economicamente ( GUADAGNO ) che sia utile agli altri ( BENE ) e che gli piaccia particolarmente ( BELLEZZA ).

MAKIGUCHI punta alla felicità dell’individuo nel suo ambiente. Un ruolo fondamentale è riservato alla spiritualità; nel concetto di “ENTRATA-USCITA” il ruolo dell’ambiente è fondamentale perché il mondo esterno, oltre ad essere esso stesso stimolo per l’individuo  è nel contempo il campo di applicazione; è nella vita quotidiana che l’essere umano si esprime in famiglia – con gli amici – nel lavoro e quindi se egli persevera nel coltivare sè stesso , la sua vita si dirige infallibilmente verso l’equilibrio , la stabilità e la felicità. Ricordiamo come creare valore nella vita ( che è dinamica ) pone l’uomo in una dura e continua lotta con sè stesso , quindi tocca attivare quel processo virtuoso che porta alla saggezza e quindi a tutti quei sentimenti umani che esprimono il socratico ” sommo bene” e che possono sintetizzarsi nella celebre e significativa frase dell’Antico Testamento ” devi amare il tuo prossimo come te stesso”.

Oggi la crisi dei valori umani è prossimo al punto di rottura; la vita attuale ha letteralmente capovolto il binomio ” ESSERE-AVERE”  in “AVERE-ESSERE” ; prima il possesso e poi l’uomo stesso. Eppure , come dice lo stesso autore LEANDRO , il primo verbo che apprendiamo a scuola è il verbo essere mentre il secondo è il verbo avere: è questo l’ordine che ci dà armonia con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda ; l’uomo ha necessità di ritrovarsi intimamente perchè l’effimero lo ha portato a non riconoscersi più e a smarrire i suoi valori umani.

Noi abbiamo l’incapacità di gestire opportunamente le due forze note come “BENE” e “MALE” che caratterizzano le nostre azioni ; se la vincente tra le due è la prima che tende alla costruzione allora il mondo interiore diventa armonia  e tale stato mentale determina naturalmente azioni dirette verso l’unità e la pace universale mentre se a prevalere è la seconda forza , quella distruttrice, allora prevarrà tutto il contrario e quindi disarmonia- disunità e guerra.

In conclusione , la soluzione per un mondo migliore è proprio dentro di noi : un uomo felice è un uomo che manifesta tutte le sue potenzialità . Un grazie di cuore quindi a LEANDRO DISTEFANO, che con questo suo primo libro-saggio ci ha regalato momenti di riflessione.

E’ stato bellissimo mandare in onda i disegni che si ritrovano all’interno del libro-saggio di LEANDRO DISTEFANO e scoprire che l’autore degli stessi è stato il piccolo IACOPO DISTEFANO figlio di LEANDRO e nipote del grande e personale mio amico TURI DISTEFANO, icona del calcio locale siciliano.

Io ho avuto la fortuna di poter leggere il libro , dato anche che lo stesso autore mi ha fatto dono di una copia autografata, e pertanto vi invito ad andarlo a cercare nelle migliori librerie proprio perché questo mondo ha bisogno anche della Teoria del Valore di TSUNESABURO MAKIGUCHI che può aggiungersi ad altre teorie pedagogiche utili a migliorare noi stessi e il nostro mondo.

E passiamo all’altro tema , importante, affrontato in questa puntata odierna, e a presentarlo è DORIANA PURRAZZO e piu’ precisamente “IL DIRITTO ALL’OBLIO NELL’ERA DIGITALE e la stessa DORIANA comincia a presentare il suo lavoro attraverso una frase di Nathalie Kosciusko-Morize ” Tutto quello che carichiamo sul web è destinato ad essere registrato in maniera indelebile, come una memoria destinata a durare in eterno, perché quello che ci attende è un futuro incapace di perdonare perchè non può dimenticare”.

Il diritto all’oblio deriva dal diritto alla riservatezza, tutela ciascun individuo dall’esposizione di lesioni alla propria identità e reputazione provenienti dalla reiterata pubblicazione di notizie sul suo conto di interesse non più attuale. L’avvento di internet ha modificato le nostre abitudini ed il nostro modo di reperire le informazioni, rendendo queste ultime accessibili in modo più semplice ed immediato rispetto al passato. Il web è un enorme patrimonio informativo che necessita trovare il giusto equilibrio tra questo diritto e la libertà di informazione in rete, è una memoria indelebile che rischia di condannare ciascun individuo al proprio passato.

Il diritto all’oblio consiste nel diritto dell’individuo che fatti che lo riguardino e che siano già stati oggetto di pubblicità non vengano riproposti all’attenzione della comunità quando non vi sia una utilità sociale dell’informazione associata a tali fatti. Si tratta dunque del diritto a non essere più ricordati per fatti che facendo oramai parte di un lontano passato meritano di essere dimenticati.

Un fatto di interesse collettivo deve essere reso pubblico sino a quando presenta il presupposto dell’attualità e questa per sua natura si affievolisce  sino a ultimarsi completamente con il decorso del tempo ; l’interesse pubblico verso quel fatto tende giorno dopo giorno a diminuire sino a cessare del tutto. Questo accade in quanto la collettività ha oramai acquisito le informazioni collegate al fatto e dunque il fatto stesso non fa più notizia. Riproporre ulteriormente il fatto senza che questo presenti il requisito dell’attualità comporta una nuova lesione per tutti i soggetti direttamente od indirettamente collegati al fatto. Con il trascorrere del tempo un fatto cessa di essere oggetto di cronaca per riacquisire l’originaria natura di fatto privato. Il diritto all’oblio rientra tra i diritti inviolabili dell’uomo. Si tratta quindi del diritto di un individuo ad essere dimenticato , o meglio a non essere più ricordato, per fatti che in passato furono oggetto di cronaca; in sostanza , un individuo che abbia commesso un reato in passato ha il pieno diritto di richiedere che quel reato non venga più divulgato dalla stampa e dagli altri canali di informazione. Inoltre dato che le pene assegnate devono tendere alla rieducazione del condannato , ovvero il principio della funzione rieducativa della pena, il diritto all’oblio favorirebbe  in questo senso il reinserimento sociale dell’accusato, il suo ritorno alla società civile.

Il diritto ad essere dimenticati on-line è la possibilità di cancellare, anche a distanza di anni, dagli archivi on-line il materiale che può risultare sconveniente o dannoso per soggetti che sono stati protagonisti in passato di fatti di cronaca. Però è arduo stabilire fino a quanti anni di distanza dai fatti può essere esercitato il diritto dell’individuo ad ottenere la cancellazione dei propri dati e quali possano essere gli elementi che , anche a distanza di tempo, potrebbero giustificare la persistenza di tali dati negli archivi on-line.

Apprezzatissima la rubrica di MARIO CACCIOLA che questa settimana ci ha presentato un altro luogo caro ai catanesi : ” I ‘CTRI CANCEDDI” .

Con questo nome i catanesi identificano più comunemente il Cimitero monumentale di Catania ed ecco che MARIO ci presenta una sequenza di fotografie scattate all’interno dello stesso cimitero invitandoci ad una serena passeggiata per i viali ( quello degli Uomini Illustri fra i tanti e più belli ) ammirando le singole tombe marmoree così come le cappelle funerarie che rappresentano i monumenti più importanti del cimitero stesso , in vari stili architettonici , ombreggiate da salici e cipressi .

Forse tutto ciò , come sottolinea MARIO CACCIOLA nella sua descrizione, fa del cimitero di Catania il museo più importante della città , visitabile peraltro senza pagare ( ed io personalmente da ortopedico invito i presenti e gli spettatori interessati se proprio volete andare a fare un giro per i vialetti fatelo ma in posizione ortostatica cioe’ all’inpiedi) .

L’ingresso principale è costituito da un corpo in stile neoclassico a tre fornici chiusi da cancelli ( per antonomasia oramai definito appunto ” I ‘CTRI CANCEDDI”.

Nell’ultimo quarto della trasmissione ampio rilievo viene dato ad ALDO MESSINEO che presenta il suo calendario del 2013 , accompagnato dal suo grafico PEPPE COSTANZO , capace di mettere assieme in maniera ben strutturata le fotografie realizzate in buona parte proprio da MARIO CACCIOLA. Il titolo per questo anno : AUGURI IN PRIMO PIANO

Durante l’intervista vengono ricordati due appuntamenti importanti vissuti professionalmente da ALDO MESSINEO : la sua esperienza cabarettistica a Parigi e la sua partecipazione nella serie de “IL COMMISSARIO MONTALBANO” mentre la regia mandava in onda le immagini relative alla passata serie che vedeva il nostro ALDO nel suo ruolo di ENZO , gestore della trattoria dove LUCA ZINGARETTI nel suo ruolo di commissario Montalbano è solito andare.