ANTONIO PRESTI ospite di MANLIO GRIMALDI a SESTA ORA del martedì 22 gennaio 2013
Dopo la breve apparizione avvenuta in dicembre per promuovere il RITO della LUCE , ecco che la puntata del martedì 22 gennaio 2013 è interamente dedicata ad ANTONIO PRESTI , Presidente dell’Associazione Culturale Fiumara d’Arte. Sarà una puntata tutta da vivere con l’artista pronto a spaziare a 360° . ANTONIO PRESTI è un siciliano che ha deciso di dedicare tutto se stesso per far trionfare l’arte in tutte le sue forme. Nato a Messina è impegnato da anni a creare una coscienza legata alla cultura ma soprattutto ad uno spirito etico che si forma proprio attraverso un rapporto differente con la bellezza. Tra le tante iniziative la creazione del parco di sculture monumentali nella Valle dei Nebrodi in Sicilia denominata “FIUMARA D’ARTE” , la creazione dell’ART HOTEL ATELIER SUL MARE, un albergo museo a Castel di Tusa , in provincia di Messina , la realizzazione del ” Chilometro di tela”, a Catania ha creato la “DEVOZIONE ALLA BELLEZZA”, “IL CERO DI S.AGATA”, “LA CASA D’ARTE STESICOREA”, l’evento di poesia “IL TRENO DEI POETI”, “IL MUSEO DELLA LUCE” rivolto al quartiere periferico Librino, “LA PORTA DELLA BELLEZZA”, “IL RITO DELLA LUCE”, giusto a voler ricordare qualcosa di un curriculum denso denso di opere ed eventi.
Piu’ volte con il fotografo MARIO CACCIOLA avevamo pensato di mandare in onda le immagini delle opere di ANTONIO PRESTI ma mai ci saremmo immaginati di poter avere la fortuna di avere proprio lo stesso artista ospite a SESTA ORA e quindi quale migliore occasione per sentire dalla viva voce dell’amico ANTONIO tutte le informazioni possibili . ANTONIO PRESTI non si lascia pregare e parte a ruota libera da quel 1982 quando nasce l’idea di FIUMARA D’ARTE quando l’improvvisa morte del padre impone ad ANTONIO PRESTI di interrompere una giovinezza spensierata, gli studi di ingegneria, tornare a Tusa e assumere la direzione del cementificio paterno. Pensa di dedicare un monumento alla memoria del padre e si rivolge allo scultore PIETRO CONSAGRA e immagina di non farne un fatto privato ma di donare la scultura alla collettivita’ e pensa di collocarla alla foce della fiumara , un paesaggio caro alla sua infanzia e dove il padre ha percorso la sua vita, in quella FIUMARA DI TUSA letto di un antico fiume che scorreva tra i monti Nebrodi. Quasi subito ANTONIO PRESTI pensa in grande e immagina di dar vita ad un parco di sculture che coniughi il linguaggio contemporaneo all’aspra bellezza dei luoghi. Ed ecco che nel tempo si da vita a tante opere ” MONUMENTO PER UN POETA MORTO” – ” UNA CURVA GETTATA ALLE SPALLE DEL TEMPO” – “FINESTRA SUL MARE” – “ENERGIA MEDITERRANEA” – “LABIRINTO DI ARIANNA” – “ARETHUSA” . E nel frattempo una sequela di vicende giudiziarie poi concluse a buon fine. Ecco che nel 1991 PRESTI inaugura l’” ART HOTEL ATELIER SUL MARE” , un albergo a Castel di Tusa , affidando a vari artisti la realizzazione delle camere. L’albergo diventa presto un singolare museo abitabile, luogo di partenza per le escursioni nella Fiumara, residenza di giovani artisti stranieri , spazio espositivo per artisti . Ed ecco che le varie stanze ( art room ) cominciano a prendere forma ed alla prima camera “LA BOCCA DELLA VERITA’” ne facevano seguito altre : “IL NIDO” – ” MISTERO PER LA LUNA” – “LINEA D’OMBRA” – “ENERGIA” – “STANZA DEL MARE NEGATO” – “TRINACRIA” – “LA TORRE DI SIGISMONDO” – “SU BARCA DI CARTA M’IMBARCO” – “SOGNI TRA SEGNI”- “LA STANZA DEL PROFETA” – “LA STANZA DELLA TERRA E DEL FUOCO” – “LA STANZA DELLA PITTURA” , etc
Altre date importanti il 15 maggio 2009 viene inaugurata “LA PORTA DELLA BELLEZZA” nel quartiere di Librino a Catania, prima opera monumentale del “MUSEO TERZ’OCCHIO MERIDIANI DI LUCE”, costruita con oltre 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambini delle scuole di Librino.
Il 21 marzo 2010 2010 realizza nel parco di FIUMARA D’ARTE una nuova scultura , la “PIRAMIDE” – 38° parallelo.
Nell’ultima parte della trasmissione si pone l’accento sull’ultimo evento culturale , datato dal 20 al 22 dicembre 2012 , “IL RITO DELLA LUCE”, avvenuto all’istituto comprensivo Campanella Sturzo a Librino ( catania ) , una tre giorni con cui ANTONIO PRESTI ha voluto indicare la via maestra per tornare all’origine del mondo, al principium per eccellenza rappresentato dalla BELLEZZA.
Librino per tre giorni è stata il centro di Catania; una vittoria politica per il quartiere e per l’intera citta’ con 30.000 visitatori accolti da un abbraccio spirituale, culturale ed etico.
Centro e periferia per la prima volta si sono trovati uniti in un percorso di condivisione della BELLEZZA fatto di PAROLA-MUSICA-ARTE-TEATRO e DANZA.
Librino , con il RITO DELLA LUCE , ha elevato e spiritualizzato le coscienze e donato la speranza di un futuro migliore, di rinascita , fondato non piu’ sul mero valore del denaro ma sul piu’ alto valore della conoscenza e del dono. Librino ha veramente illuminato Catania. Migliaia di fiammelle hanno accompagnato il percorso di luce lungo i corridoi dell’Istituto Comprensivo Campanella Sturzo diventato tempio , spazio sacro dove arte e poesia si sono sposati armoniosamente. Dice lo stesso ANTONIO PRESTI che mai come in questi momenti il mondo ha bisogno di una luce rigeneratrice e il RITO DELLA LUCE è una risposta spirituale volta ad un futuro di condivisione e conoscenza che , partendo proprio dai piu’ giovani abitanti di Librino, puo’ assumere un valore universale per i bambini di tutto il mondo.
IL RITO DELLA LUCE in cifre ?
Durante il RITO DELLA LUCE oltre 30.000 cittadini hanno condiviso silenzio ed ascolto; per l’allestimento sono state utilizzate oltre 25.000 candele e per accenderle sono stati impiegati 20 persone , più di 1.000 vasi in vetro , 1.500 ciotole, 100 piatti in ceramica ; un tulle di 5.000 metri ha arricchito il percorso artistico e vegliato sui mandala creati con materiali poveri, per lo piu’ sale ( 2.750 chilogrammi ) , riso ( 1.000 chilogrammi ) e tonachina ( 6.250 chilogrammi ) ed anche i fiori hanno ingentilito il percorso con utilizzati 500 mazzi di margherite. Sono stati coinvolti 120 artisti , 40 poeti , 30 associazioni , 40 fotografi , 150 musicisti e 5 gruppi etnici.
Cosa dire quindi in chiusura di ANTONIO PRESTI ? Riassumo tutto parlando di un uomo devoto alla bellezza, bellezza intesa come dono, come condivisione , come etica, con un grande legame con la Sicilia, la sua terra , insomma un uomo che regala bellezza ad una terra gia’ meravigliosa. Se il valore e’ la semina, il raccolto di questa semina spirituale di BELLEZZA sara’ ancora una nuova semina per le generazioni future.
Antonio Presti , nelle prime fasi della puntata , ha puntato l’accento sull’eleganza del conduttore Manlio il quale ha tenuto a precisare che ancora una volta a vestirlo di tutto punto e bene e’ stato STORESYSTEM di Corso Italia 228 in Catania , grazie alla collaborazione ed amicizia con il titolare GIUSEPPE MARINO. I capi indossati fanno parte della collezione BONAVITA.
Nella sua richiestissima rubrica , MARIO CACCIOLA ci parla oggi de ” U’mpracchiu” :
l’area corrispondente all’attuale piazza Carlo Alberto, dove da anni si tiene lo storico mercato da ” a ferra o luni” fino al periodo dell’800 veniva chiamato dai catanesi in termini dialettali ” u’mpracchiu”. In quel periodo nella piazza regnava il sudiciume dovuto sia allo sterco dei cavalli ed al comportamento non civile della gente che ancora oggi non e’ cambiato, ma ad aggravare la situazione contribuiva pure la natura. Infatti nel periodo invernale l’acqua scendeva dalla collinetta Cicala del Giardino Bellini ( l’attuale parte meridionale dello stesso giardino), depositava tutti i detriti davanti l’attuale ingresso principale della villa. Per questo motivo il tratto di via Etnea compreso e via De Felice venne chiamato in quel periodo ” u rinazzu”.
L’acqua piovana continuava il suo percorso incanalandosi lungo la stretta e tortuosa via Santa Caterina riversandosi nell’attuale piazza Carlo Alberto che data la natura del terreno poco drenante si formava un accumulo di fanghiglia che insieme a rifiuti di ogni genere si creavano non pochi disagi. Era facile quindi imbrattarsi di fango ed ecco che in dialetto catanese veniva comunemente detto “‘mpracchiai” e da qui fu attribuito al luogo il nome di ” ‘mpracchiu”.
ALDO MESSINEO, abbandonato il personaggio PIPPO IOZZIA puliziere di casa SESTA RETE, si presenta in una nuova veste con una barzelletta e con questa nuova veste intende preparare una sua piccola rubrica con l’obiettivo di farci apprezzare le sue indubbie capacita’ comiche e teatrali , etc etc , ragalando al pubblico momenti di leggerezza tendendo un ponte virtuale con l’ospite di turno.
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